Ventiquattro condanne a pene comprese tra i 2 e i 18 anni di reclusione per un totale di 233 anni e un non luogo a procedere per morte del reo sono stati chiesti dal sostituto procuratore Salvatore Di Maio per i 25 imputati coinvolti nell’inchiesta Stammer, condotta dalla Guardia di finanza di Vibo sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha smantellato una vasta rete dedita al narcotraffico internazionale della cocaina con base nel Vibonese. Il pg ha invocato ai giudici della Corte di appello di Catanzaro per Rosario Arcuri, 18 anni di reclusione; Fortunato Baldo, 9 anni di carcere; Francesco Buonvicino, 2 anni, 9 mesi e 30mila euro di multa; Giuseppe Capano, 9 anni; Wal Chanboura, 6 anni, 8 mesi e 32mila euro di multa, Pasquale Feroleto, 5 anni, 4 mesi e 24mila di multa; Filippo Fiarè, 18 anni; Antonino Fogliaro, 9 anni e sei mesi; Domenico Iannello, 9 anni e sei mesi; Giuseppe Iannello 18 anni e otto mesi; Domenico Lentini, 18 anni; Giuseppe Mercuri, 10 anni; Maria Antonia Mesiano, 4 anni, 2 mesi e 26mila di multa, Enzo Messina, 8 anni; Salvatore Paladino18 anni e 4 mesi; Giuseppe Pititto, 9 anni; Salvatore Pititto 15 anni; Massimo Polito, 4 anni, 8 mesi e 24mila euro di multa; Angelo Rizzuto, 5 anni e 60mila euro di multa; Antonio Ruggiero, 7 anni, 2 mesi e 32 mila euro di multa; Domenico Stagno, 8 anni; Francesco Ventrici, 8 anni; Oksana Verman 3 anni, 8 mesi; Michele Villì, 5 anni, 4 mesi e 28mila euro di multa. Per Calogero Rizzuto, il pg ha chiesto il non doversi procedere per morte del reo. Poi l’inizio delle discussioni dei legali Francesca Lavigna e Piero Chiodo e il rinvio dell’udienza al prossimo 27 giugno. Secondo le ipotesi di accusa, i clan della ‘ndrangheta vibonese avrebbero stipulato accordi direttamente con i “cartelli colombiani” per l’importazione della cocaina in Italia, confermando quanto già emerso in altre operazioni, come in “Decollo” o “Overing”: il predomino delle cosche vibonesi nel narcotraffico internazionale. Le indagini, in particolare, hanno consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili alla ‘ndrina Fiare’ di San Gregorio d’Ippona, alla ‘ndrina Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto, ed al gruppo egemone sulla contigua San Calogero, organizzazioni satellite rispetto alla più nota ed egemone cosca dei Mancuso di Limbadi. (g. p.)