Naufragio migranti, il capo dei sommozzatori: “Straziante vedere quei bimbi morti sott’acqua”

David Morabito è stato anche a Lampedusa e sulla Costa Concordia: "Sono tragedie che non possono non toccare anche noi soccorritori"

“Sa qual è la verità? Che non ci si abitua mai. Eppure, in quasi 25 anni di lavoro presso i sommozzatori dei Vigili del fuoco ho visto tante tragedie. Ma quando vedi quei corpicini senza vita di bimbi così piccoli… Sono immagini che ti colpiscono sempre al cuore. Anche ieri è stato così. Tanti bambini morti, come quei gemellini, neonati. Una tragedia”. David Morabito è il capo del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del fuoco della Calabria. Da ieri non si ferma un momento per la ricerca di dispersi o eventuali superstiti in mare. “Ma ormai è davvero difficile…”, dice con un soffio di voce. Da questa mattina alle sette, Morabito è di nuovo sul posto, sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel crotonese, dove ieri mattina una imbarcazione con almeno 180 migranti a bordo si è letteralmente spezzata in due, facendo cadere in acqua, a poco meno di un centinaio di metri dalla riva, tutti i migranti a bordo.

David Morabito era anche a Lampedusa, quel 3 ottobre del 2013, quando un’altra imbarcazione colò a picco davanti alle coste. Quella volta i morti furono 368. “Ma ogni volta è come se fosse la prima volta – dice all’Adnkronos – sono tragedie umane. Io sono padre e vedere quei corpi di bambini senza vita è ogni volta un colpo al cuore”. Morabito era anche sulla nave Costa Concordia. Altri morti, altre tragedie. Altri bambini senza vita. Tra i corpicini recuperati ieri a Cutro anche quello di un neonato. Il volto del capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco si rabbuia. “Sono tragedie che non possono non toccare anche noi soccorritori”. Ieri, per tutta la giornata, sono andati avanti le ricerche nella speranza di trovare ancora qualche superstite. “Purtroppo – racconta Morabito – abbiamo trovato solo corpi senza vita, o spiaggiate o in mare. Li abbiamo issati dall’acqua con le moto d’acqua e poi portati sulla imbarcazione Sar”.

David Morabito era anche a Lampedusa, quel 3 ottobre del 2013, quando un’altra imbarcazione colò a picco davanti alle coste. Quella volta i morti furono 368. “Ma ogni volta è come se fosse la prima volta – dice all’Adnkronos – sono tragedie umane. Io sono padre e vedere quei corpi di bambini senza vita è ogni volta un colpo al cuore”. Morabito era anche sulla nave Costa Concordia. Altri morti, altre tragedie. Altri bambini senza vita. Tra i corpicini recuperati ieri a Cutro anche quello di un neonato. Il volto del capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco si rabbuia. “Sono tragedie che non possono non toccare anche noi soccorritori”. Ieri, per tutta la giornata, sono andati avanti le ricerche nella speranza di trovare ancora qualche superstite. “Purtroppo – racconta Morabito – abbiamo trovato solo corpi senza vita, o spiaggiate o in mare. Li abbiamo issati dall’acqua con le moto d’acqua e poi portati sulla imbarcazione Sar”.

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