La Corte d’appello di Catanzaro presieduta da Caterina Capitò (a latere Maria Rosaria di Girolamo e Giuseppe Perri) ha assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa Giuseppe Paladino, ex vice presidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme, coinvolto nella maxi operazione antimafia denominata “Crisalide 1” che nel maggio del 2017 aveva portato all’arresto di 52 presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. In primo grado era stato condannato dal Tribunale collegiale di Lamezia a sei anni di carcere mentre era già caduta l’accusa di corruzione elettorale. Per i giudici d’appello il “fatto non sussiste” e l’odissea giudiziaria di Paladino termina quindi con la completa assoluzione. La Corte ha anche assolto “perché il fatto non costituisce reato” Flavio Bevilacqua (9 anni di reclusione inflitti in primo grado dal Tribunale di Lamezia).
Le pene rideterminate
Le pene rideterminate
Sono state invece rideterminate le pene per gli altri quattro imputati che avevano deciso di ricorrere in appello. In particolare, la Corte ha ridotto a 10 anni e 9 mesi di reclusione la pena precedentemente inflitta a Danilo Fiumara (14 anni in primo grado). Assolto dal reato di associazione mafiosa per non aver commesso il fatto ed esclusa la circostanza aggravante mafiosa ha ottenuto uno sconto di quasi quattro anni. Nei suoi confronti è stata anche revocata la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di cinque anni. Pena rideterminata in undici anni di reclusione (esclusa l’aggravante mafiosa) pure per Giuseppe Costanzo (14 anni in primo grado) e in dieci anni per Piero De Sarro (15 anni in primo grado). Passa da tre anni, sei mesi e cinque giorni a un anno e 10 mesi di reclusione più 2800 euro di multa la condanna inflitta dal Tribunale di Lamezia a Francesca Antonia De Biase per la quale la Corte d’appello di Catanzaro ha revocato la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni ordinando, tra l’altro la sospensione della stessa pena e non menzione nel certificato del casellario giudiziario. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Antonio Larussa, Lucio Canzoniere, Salvatore Cerra, Giuseppe Di Renzo, Aldo Ferraro, Tiziana d’Agosto. (mi.fa.)