‘Ndrangheta a Reggio, la Dda chiude le indagini sulle nuove leve del clan Tegano: 7 indagati

Il sostituto procuratore della Dda Sara Amerio ha notificato l'avviso di conclusione indagini anche a sette indagati accusati, a vario titolo, di estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento
bombardieri

«Ti devi muovere». «Muoviti, che quando veniamo noi devi preparaci da bere e stare zitto». «Secondo me sei un pazzo a chiedermi lo scontrino». Sono alcune delle frasi pronunciate dai “teganini”, i rampolli della cosca di ‘ndrangheta dei Tegano di Archi nei confronti dei quali la procura di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, ha chiuso le indagini. Le minacce erano rivolte al titolare del “Vesper”, un locale di Reggio Calabria. Nel settembre 2018, i “teganini” avevano minacciato anche due poliziotti che avevano chiesto loro di identificarsi: «Vi pisciamo addosso… voi non sapete cu su i cristiani… ma chi c… siete».

E ancora: «Mi ricordo di te, tanto ci dobbiamo rivedere». Il sostituto procuratore della Dda Sara Amerio ha notificato l’avviso di conclusione indagini anche a sette indagati accusati, a vario titolo, di estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento. Tra gli indagati c’è pure Domenico Tegano, di 29 anni, attualmente detenuto nel carcere di Ancona e figlio del boss Pasquale Tegano. Gli altri sono Angelo Tegano, Antonio Cangemi, Antonio Domenico Drommi, Domenico Monorchio, Manuel Monorchio e Davide Vizzari. A tutti è stata contestata l’aggravante delle modalità mafiose. Non ha ricevuto l’avviso di garanzia, ma nell’inchiesta è indagato anche l’imprenditore Carmelo Crucitti, titolare di alcuni esercizi commerciali presi di mira nel 2017.

E ancora: «Mi ricordo di te, tanto ci dobbiamo rivedere». Il sostituto procuratore della Dda Sara Amerio ha notificato l’avviso di conclusione indagini anche a sette indagati accusati, a vario titolo, di estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento. Tra gli indagati c’è pure Domenico Tegano, di 29 anni, attualmente detenuto nel carcere di Ancona e figlio del boss Pasquale Tegano. Gli altri sono Angelo Tegano, Antonio Cangemi, Antonio Domenico Drommi, Domenico Monorchio, Manuel Monorchio e Davide Vizzari. A tutti è stata contestata l’aggravante delle modalità mafiose. Non ha ricevuto l’avviso di garanzia, ma nell’inchiesta è indagato anche l’imprenditore Carmelo Crucitti, titolare di alcuni esercizi commerciali presi di mira nel 2017.

A causa di dichiarazioni omissive, l’accusa per lui è di aver reso false informazioni al pm e di favoreggiamento personali, tutti aggravati dalle finalità di agevolare la ‘ndrangheta. Mentre a verbale Crucitti aveva, infatti, dichiarato che di non conoscere i “teganini” e di non sapere «nemmeno se siano reggini», fuori dalla sala interrogatori l’imprenditore aveva detto a un funzionario della questura: «Con le domande che mi state facendo, volete mettermi un cappio al collo. Io sono dalla parte dello Stato. Tra il rischio di perdere il lavoro e tutelare la mia famiglia, preferisco tutelare i miei figli. Io non posso mettere la firma sotto quei nomi. Quelli che mi avete fatto vedere li conosco tutti perché sono anni che li vedo in giro per i locali, fanno gli sbruffoni, chiedono cocktail, si comportano come se volessero affermare il loro potere. Ma perché devo dire che sono stati loro?».

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved