‘Ndrangheta a Vibo, le “bacchettate” di Libera alla politica assente: “Decida da che parte stare”

Il referente Borrello raccoglie l'appello del procuratore Falvo. Strali sui parlamentari vibonesi e sul governo: "Decidere se portare avanti o meno la battaglia"

L’allarme lanciato dal procuratore di Vibo, Camillo Falvo, non è passato inosservato. Lo ha subito raccolto Giuseppe Borrello, referente del coordinamento provinciale di Libera. Le “distrazioni” del governo Draghi sul fronte della lotta alle mafie, la discussa e discutibile riforma Cartabia, il suo impatto in un territorio ad alta densità mafiosa quale il Vibonese, la cronica carenza di magistrati che il ministro della Giustizia non ha mai concretamente affrontato, il rischio di un pesante rallentamento delle indagini e di un ancor più preoccupante arenamento dei maxi processi in essere, sembrano non preoccupare più di tanto la politica locale, ben rappresentata nei palazzi romani da senatori e deputati eletti in questa provincia. A scuoterla ci ha pensato proprio Borrello con un discorso a braccio di circa tre minuti pronunciato nel corso del consiglio comunale straordinario di Dasà, dinnanzi al sindaco Raffaele Scaturchio, vittima della violenza di un territorio far-west, di tanti primi cittadini ma soprattutto di diversi parlamentari (LEGGI QUI).

“Lo Stato dia risposte chiare e forti”

“Lo Stato dia risposte chiare e forti”

C’era anche il sottosegretario al Sud Dalila Nesci che, tuttavia, si è risparmiata gli strali di Libera rivolti soprattutto a lei perché esponente di un governo che sul fronte della lotta alla ‘ndrangheta sta facendo poco o nulla. “Lo Stato – ha gridato Giuseppe Borrello – deve dare risposte chiare e forti. Il procuratore Falvo ha posto questioni molto concrete” (LEGGI QUI). Mentre il referenti di Libera parla, in prima fila ad ascoltarlo ci sono, tra gli altri, le parlamentari Silvia Vono e Wanda Ferro, i consiglieri regionali Michele Comito e Raffaele Mammoliti, diversi sindaci, esponenti delle forze dell’Ordine. Non lo ascolta Dalila Nesci, andata via subito dopo aver pronunciato il suo discorso.

L’appello ai sindaci

Sotto accusa finisce inevitabilmente un’intera classe politica incapace di valorizzare le istanze provenienti da un territorio sempre più martoriato dalla violenza e dall’arroganza criminale. “C’è una vasta rappresentanza – dice Borrello – di vari partiti che sono maggioranza nel Governo. A loro dico che la riforma della Giustizia non risponde alle necessità del territorio e presto, con il Pnrr alle porte, ne pagheremo un caro prezzo. La presenza della ‘ndrangheta è asfissiante e lo Stato deve decidere adesso se la battaglia la vuole portare avanti o meno. Il procuratore Falvo ha dato dei numeri precisi e noi aspettiamo delle risposte”. Poi, l’appello, ai sindaci: “Intervenite con i vostri consigli comunali e nelle modalità che riterrete più opportune per chiedere al governo risposte concrete al grido di dolore che il procuratore Falvo ha voluto lanciare”. (mi.fa.)

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