Il pm dell’inchiesta Juve e quello dell’indagine FinPiemonte passano alla Dda di Torino. Tra novembre e dicembre Ciro Santoriello e Francesco Pelosi passeranno alla direzione distrettuale antimafia. Nei giorni scorsi il procuratore capo Anna Maria Loreto ha definito il provvedimento di incarico dopo un’articolata selezione su più pm che avevano presentato domanda. Due profili che arrivano all’antimafia con esperienze ormai trasversali, ritenute imprescindibili nella nuova strategia degli inquirenti di contrasto alle cosche. Lo spiega lo stesso procuratore nelle motivazioni della nomina.
‘Ndrangheta cambia volto
‘Ndrangheta cambia volto
“Occorre partire dalla considerazione che nel territorio di questo distretto – scrive Anna Maria Loreto – negli ultimi anni l’azione dei gruppi di matrice mafiosa e nella specie della ’ndrangheta è radicalmente mutata. Al di là del traffico di stupefacenti, per fare cassa, le associazioni di stampo mafioso non si manifestano più con la commissione di omicidi, rapine o estorsioni eclatanti, ma prevalentemente attraverso l’infiltrazione in appalti pubblici, il condizionamento delle elezioni amministrative per far eleggere propri componenti o persone da loro condizionabili, l’infiltrazione in aziende apparentemente sane con lo scopo di riciclare il denaro di provenienza illecita, di ottenere lavori che altrimenti non potrebbero avere e di appropriarsi della loro ricchezza”. Una considerazione ripresa anche dal procuratore generale Francesco Saluzzo: “La disponibilità di tutto questo denaro è un amo irresistibile per chi è disposto a scendere a patti. Ora che arrivano i soldi del Pnrr, che riprenderanno slancio i lavori pubblici, tutto questo esercita un appeal nei confronti di molti imprenditori. La possibilità di aggancio tra il mondo criminale mafioso e il mondo imprenditoriale è purtroppo reale e molto pericolosa”.
La mafia evolve in ambiti che necessitano di nuovi approcci
Ecco dunque come due pm specializzati in reati economici e contro la pubblica amministrazione siano ritenuti utili a completare quel salto di qualità anche a livello investigativo. Di più: la nomina di Ciro Santoriello e Francesco Pelosi serra le fila dei magistrati specializzati sul fronte della lotta alle cosche che nell’ultimo anno si è impoverito con l’addio della pm Monica Abbatecola (alla Dda di Genova) e della prossima scadenza dell’incarico per Paolo Toso che molte inchieste ha coordinato (proprio con Abbatecola) negli ultimi cinque anni. La mafia evolve anche in altri ambiti che necessitano di nuove esperienze e approcci. “Vi sono – scrive ancora il procuratore capo di Torino, Anna Maria Loreto – anche altre forme di infiltrazione in ambiti societari che si occupano del riciclo dei rifiuti, attività quanto mai remunerativa. Ne deriva sempre più la necessità di acquisire anche competenze specifiche nelle materie di delitti contro la pubblica amministrazione e di penale dell’economia”. (Giuseppe Legato – La Stampa)