‘Ndrangheta, chiuso discopub in Brianza: “Proprietà vicina al clan Giampà”

carabiniere investito

Chiuso al pubblico un discopub di Giussano, in provincia di Monza, per sospetta infiltrazione mafiosa. Secondo le indagini dei militari, la metà delle quote del locale appartengono a Nazzareno Stagno, figlio di Antonio Stagno, membro della locale di Seregno-Giussano e collegata al clan Giampà di Lamezia Terme, oltre che cognato di Rocco Cristello, boss della locale lombarda ucciso nel 2008 a Verano Brianza. L’interdittiva è stata emessa dal prefetto di Monza e Brianza, Patrizia Palmisani.

Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Seregno, unitamente a personale della Polizia locale di Giussano a seguito dell’adozione di un’informazione interdittiva antimafia emessa dal Prefetto Palmisani nei confronti della società che ne cura la gestione. Nel corso degli approfondimenti istruttori, esperiti con il contributo fondamentale dei Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, è emerso un quadro circostanziato sui collegamenti con la criminalità organizzata della società e del locale in questione, nel 2017 interessato anche da un attentato incendiario. Nella stessa data sono stati notificati, inoltre, due ulteriori provvedimenti interdittivi nei confronti di una società di Seregno, attiva in molteplici attività di varia natura, e di una società di Desio, attiva nella dismissione di autovetture fuori ciclo vitale.

Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Seregno, unitamente a personale della Polizia locale di Giussano a seguito dell’adozione di un’informazione interdittiva antimafia emessa dal Prefetto Palmisani nei confronti della società che ne cura la gestione. Nel corso degli approfondimenti istruttori, esperiti con il contributo fondamentale dei Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, è emerso un quadro circostanziato sui collegamenti con la criminalità organizzata della società e del locale in questione, nel 2017 interessato anche da un attentato incendiario. Nella stessa data sono stati notificati, inoltre, due ulteriori provvedimenti interdittivi nei confronti di una società di Seregno, attiva in molteplici attività di varia natura, e di una società di Desio, attiva nella dismissione di autovetture fuori ciclo vitale.

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