‘Ndrangheta, Confindustria Reggio: “Denuncia imprese sono una svolta epocale”

Confindustria Reggio Calabria

“Gli esiti dell’operazione Helianthus della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria testimoniano che il cambiamento sociale è iniziato e rafforzano la consapevolezza che l’impegno dei cittadini e degli imprenditori è decisivo nella lotta alla ‘ndrangheta”. E’ quanto afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio.

Lo stesso ha poi proseguito: “L’elemento nuovo, sotto alcuni aspetti quasi ‘epocale’, di questo fascicolo d’indagine è rappresentato dal fatto che gli operatori economici vittime del racket hanno trovato il coraggio di denunciare. E se, per un verso, questo nuovo corso va ascritto a merito dei colleghi vessati, capaci di far fronte a condizioni anche emotivamente difficili, per l’altro verso bisogna sottolineare il senso di fiducia che lo Stato e le sue istituzioni, a partire dalla magistratura e le forze dell’ordine, sono riusciti a trasmettere ai cittadini”. “Credo sia necessario dire ‘grazie’ a chi ha saputo dare il buon esempio, un modello di comportamento che assume ancora maggior valore in presenza di ruoli di rappresentanza associativa – prosegue Domenico Vecchio -. Circostanza, questa, che rafforza la credibilità dell’impegno di Confindustria e di Ance, anche in vista dell’ormai imminente attuazione della delibera sul nostro codice etico antimafia. Un percorso di legalità per il quale sento di ringraziare il prefetto Massimo Mariani, il procuratore distrettuale Giovanni Bombardieri e il questore Maurizio Vallone, che mi hanno manifestato disponibilità istituzionale e spirito di collaborazione nell’impegno a favore dell’economia pulita della città. Occorre proseguire su questa strada – conclude il presidente di Confindustria Reggio Calabria – nella consapevolezza che la lotta alla criminalità organizzata richiede un lavoro costante, ancora molto lungo, e impone di non abbassare mai la guardia”.

Lo stesso ha poi proseguito: “L’elemento nuovo, sotto alcuni aspetti quasi ‘epocale’, di questo fascicolo d’indagine è rappresentato dal fatto che gli operatori economici vittime del racket hanno trovato il coraggio di denunciare. E se, per un verso, questo nuovo corso va ascritto a merito dei colleghi vessati, capaci di far fronte a condizioni anche emotivamente difficili, per l’altro verso bisogna sottolineare il senso di fiducia che lo Stato e le sue istituzioni, a partire dalla magistratura e le forze dell’ordine, sono riusciti a trasmettere ai cittadini”. “Credo sia necessario dire ‘grazie’ a chi ha saputo dare il buon esempio, un modello di comportamento che assume ancora maggior valore in presenza di ruoli di rappresentanza associativa – prosegue Domenico Vecchio -. Circostanza, questa, che rafforza la credibilità dell’impegno di Confindustria e di Ance, anche in vista dell’ormai imminente attuazione della delibera sul nostro codice etico antimafia. Un percorso di legalità per il quale sento di ringraziare il prefetto Massimo Mariani, il procuratore distrettuale Giovanni Bombardieri e il questore Maurizio Vallone, che mi hanno manifestato disponibilità istituzionale e spirito di collaborazione nell’impegno a favore dell’economia pulita della città. Occorre proseguire su questa strada – conclude il presidente di Confindustria Reggio Calabria – nella consapevolezza che la lotta alla criminalità organizzata richiede un lavoro costante, ancora molto lungo, e impone di non abbassare mai la guardia”.

Redazione Calabria 7

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