Questa mattona nella sede di Catanzaro della Direzione Investigativa Antimafia, il questore Beniamino Fazio, capo del Centro Operativo Dia catanzarese ha presentato i dati della relazione semestrale. “La Direzione Investigativa Antimafia – ha spiegato Fazio – ha l’obbligo giuridico di presentare la relazione al Parlamento. I primi sei mesi del 2022 sono stati caratterizzati da una ‘ndrangheta che ha assunto sempre più un basso profilo tenuto conto che ha questa capacità di mimetizzarsi nel territorio e per questo desta meno le attenzioni degli investigatori che solo attraverso l’attività di polizia giudiziaria, quindi guidata dalla locale Procura, hanno la possibilità di intercettare le dinamiche criminali”.
Riflettori puntati sui finanziamenti pubblici
Riflettori puntati sui finanziamenti pubblici
“La Dia di Catanzaro ha sviluppato tutta una serie di filoni investigativi già conosciuti – ricorda Fazio -perché nel 2021 ha dato esecuzione all’operazione Basso Profilo ed è ancora in corso il procedimento giudiziario che ci auguriamo determinerà qualche condanna. Gli ingenti fondi che arriveranno attraverso il Pnrr, ma anche altri finanziamenti nazionali ed europei, non fanno altro che aumentare gli appetiti delle organizzazioni criminali e per questo i riflettori delle forze di polizia, quindi della magistratura, sono puntati su questo ambito al fine di evitare interferenze. Questa sede è stata confiscata a un’importante famiglia di ‘ndrangheta e proprio per questo per noi ha un alto valore simbolico e gli appartenenti alla Dia hanno voluto liberamente dedicare il proprio ufficio a una vittima di mafia. Nella relazione semestrale, come di consueto, abbiamo fornito per le province calabresi la mappa delle cosche che dà la dimensione della loro capacità di penetrazione non solo nel tessuto economico, ma anche in quello sociale”.
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