‘Ndrangheta, Dia Firenze confisca 1 milione a elemento spicco in Emilia

ndrangheta scommesse

La Dia di Firenze ha confiscato beni per oltre un milione di euro nei confronti dell’imprenditore Gaetano Blasco, noto esponente della ‘ndrangheta in Emilia Romagna, attualmente detenuto.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna, attribuisce carattere definitivo al sequestro già effettuato dalla Dia di Firenze nel dicembre 2018 e sottopone Blasco alla misure della sorveglianza speciale, per cinque anni, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Nato a Crotone, ma trasferitosi a Reggio Emilia negli anni ’90, Blasco – si legge in una nota – si è affermato nel tempo come elemento di spicco dell’organizzazione ‘ndranghetista emiliana, fino a quando nel 2015 è stato arrestato nell’ambito dell”Operazione Aemilia’ per il reato di associazione di tipo mafioso, nonché per atri atti criminosi aggravati dal metodo mafioso, quali incendi, estorsioni, usura e violazioni tributarie, reati per i quali ha ricevuto condanne per complessivi 38 anni.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna, attribuisce carattere definitivo al sequestro già effettuato dalla Dia di Firenze nel dicembre 2018 e sottopone Blasco alla misure della sorveglianza speciale, per cinque anni, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Nato a Crotone, ma trasferitosi a Reggio Emilia negli anni ’90, Blasco – si legge in una nota – si è affermato nel tempo come elemento di spicco dell’organizzazione ‘ndranghetista emiliana, fino a quando nel 2015 è stato arrestato nell’ambito dell”Operazione Aemilia’ per il reato di associazione di tipo mafioso, nonché per atri atti criminosi aggravati dal metodo mafioso, quali incendi, estorsioni, usura e violazioni tributarie, reati per i quali ha ricevuto condanne per complessivi 38 anni.

Le indagini economico-patrimoniali condotte dalla Dia sul conto di Blasco e dei suoi familiari, coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Bologna, Beatrice Ronchi, corroborate anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di far luce su un patrimonio immobiliare e finanziario sproporzionato rispetto alle capacità reddituali dichiarate. Complessivamente la confisca ha riguardato quattro società, un immobile a Reggio Emilia, sette beni mobili registrati e nove rapporti bancari tra conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli.

Redazione Calabria 7

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