‘Ndrangheta e droga dal Sud America in Calabria, il catanzarese Ierace lascia il carcere

Accolte le tesi difensive nei confronti dell'indagato coinvolto nell'ambito della maxi operazione antimafia "Nuova Narcos Europea"

Passa dal carcere all’obbligo di dimora nel Comune di residenza Giuseppe Ierace Antonio, di Guardavalle, coinvolto in un troncone dell’inchiesta della Dda di Catanzaro, nome in codice “Nuova Narcos Europea” chiudendo le indagini nei confronti di 23 persone, nell’ambito di una più ampia attività investigativa, coordinata anche dalla Dda di Reggio e di Milano e che ha portato a novembre 2021 a un centinaio di arresti (LEGGI QUI).  Un’indagine che punta a far luce sull’importazione di droga dal Sud America e smerciata da affiliati della ‘ndrangheta in tutta Italia, sul trasporto e successiva cessione a terzi di fiumi di cocaina per agevolare diverse organizzazioni criminali, dalla cosca di Guardavalle alla famiglia dei Pesce-Bellocco-Molè, operante nella Piana di Gioia Tauro.

“Il ruolo nell’associazione limitato nel tempo”

“Il ruolo nell’associazione limitato nel tempo”

Il gip Giampaolo Boninsegna ha accolto l’istanza difensiva degli avvocati Vincenzo Cicino e Gianluca Crusco, applicando una misura cautelare meno afflittiva sul presupposto che “il ruolo dell’indagato nell’associazione è limitata nel tempo e che allo stato delle indagini può ritenersi diminuita l’esigenza cautelare originariamente prospettata”. Secondo le ipotesi di accusa Ierace, insieme ad altri indagati avrebbe svolto il ruolo di committente nell’associazione, gestendo in Italia dal Sud America, l’importazione della cocaina sulla scorta dei propri contatti con i cartelli Sudamericani. (g.p.)

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