‘Ndrangheta e politica: l’ex assessore Trematerra a processo, ascoltato il pentito Franco Pino

Processo Acheruntia, quattro teste i teste, tra i quali il collaboratore di giustizia Franco Pino, che hanno risposto alle domande del pm Pierpaolo Bruni

di Maria Teresa Improta – Presunti legami tra ‘ndrangheta e politica in provincia di Cosenza. Si è tenuta ieri una nuova udienza del processo Acheruntia che vede alla sbarra 20 imputati, tra i quali l’ex assessore alla Forestazione della Regione Calabria Trematerra (difeso dall’avvocato Salvatore Staiano), l’ex sindaco di Acri Luigi Maiorano e il consigliere comunale acrese Angelo Gencarelli. Innanzi al collegio giudicante del Tribunale di Cosenza presieduto da Carmen Ciarcia con a latere i giudici Francesca Familiari e Urania Granata ieri mattina quattro teste, tra i quali il collaboratore di giustizia Franco Pino, hanno risposto alle domande del pm Pierpaolo Bruni.

L’ingegnere di Trebisacce

L’ingegnere di Trebisacce

A testimoniare in aula Vincenzo Gatto ingegnere di Trebisacce incaricato di svolgere lo studio di fattibilità per un impianto di energia rinnovabile, cui posizione nell’inchiesta Acheruntia della Dda di Catanzaro è stata archiviata. “Conosco Adolfo D’Ambrosio da nove anni. Bisogna scegliere – ha spiegato Gatto – cinque siti sui quali istallare delle centrali a biomasse, lui mi è stato presentato come proprietario dei terreni così come Enzo Lagreca e Angelo Cofone. Poi non sono stati trovati i finanziamenti e il nostro progetto di costituire un consorzio si è fermato. Trematerra era un conoscente, non ho mai fatto campagna per lui”. Il pm Bruni ha riletto in aula le intercettazioni nel corso delle quali il teste affermava: “non preoccupatevi tanto all’Agricoltura c’è Trematerra”. Sulla conversazione captato Gatto ha precisato “il mio ruolo non era quello di ‘ungere’ l’onorevole Trematerra”.

Il funzionario Afor e il dirigente della Regione Calabria

“Nel 2014 – ha chiarito il teste Antonio Maria Maletta di Lamezia Terme – lavoravo negli uffici dell’Afor. Conoscevo Trematerra perché era l’assessore regionale alla Forestazione. Preciso che vi è una differenza tra taglio boschivo che deve essere approvata dal dirigente preposto della Regione previa presentazione di apposito progetto (una procedura piuttosto articolata) e la pulitura che invece consiste nella raccolta di materiale legnoso dai boschi di scarso valore economico. Una mattina mi chiamò Trematerra dicendomi che sarebbero venuti nel mio ufficio due ragazzi per avere informazioni su un bosco di Rose che però era di competenza del Comune. È finita lì perché non era di mia competenza”. Giuseppe Zimbalatti di Reggio Calabria dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria dal 2010 al 2015 ha affermato di aver “avuto rapporti di ottima collaborazione con l’ex assessore Trematerra, abbiamo trascorso anche momenti non lavorativi insieme. Le segnalazioni arrivavano, ma avevamo un afflusso enorme di imprenditori agricoli che si rivolgevano ai nostri uffici. All’epoca il dipartimento gestiva annualmente tra pesca, agricoltura e Forestazione circa mezzo miliardo di euro”.

Il collaboratore di giustizia Franco Pino

“Ho iniziato a collaborare con la giustizia nel 1995, fino a quel momento – ha raccontato Franco Pino – ero al vertice del clan Pino – Sena di Cosenza. Conoscevo bene Giuseppe Perri di Acri, mi fu presentato dopo la mia uscita dal carcere nel 1987 e si avvicinò alla mia cosca. Era dedito all’usura insieme a dei miei sodali. Frequentava Gianfranco Bruni e Massimo Brunetti, ma non praticava usura per mio conto. Angelo Gencarelli era l’amico di Giuseppe Perri e di mestiere guidava i bus. Erano entrambi di Acri. Nel negozio di fiori che avevo in via Panebianco stavano sempre Bruni e Brunetti e quando da Acri Gencarelli e Perri venivano a Cosenza a volte si vedevano da me”.

I tagli boschivi abusivi

Nella scorsa udienza del 17 marzo i teste escussi si erano trincerati dietro una serie di “non ricordo” pur essendo sollecitati nella memoria dai verbali resi nel corso delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il primo a testimoniare era stato Italo Antonucci, ex dirigente provinciale dell’Afor (Azienda Forestale della Regione Calabria) e per tre anni direttore generale dell’Arsac (Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) il quale affermò che Trematerra non gli sollecitò alcuna pratica specifica e disse di non ricordare di averlo mai conosciuto personalmente. In risposta a tali dichiarazioni il pm Bruni ha risposto: “a noi risulta il contrario”. A conferma di ciò il teste escusso subito dopo, Francesco Tarsia che tra il 2010 e il 2012 fu direttore generale Afor poi dirigente Regione Calabria del dipartimento urbanistica affermò nella scorsa udienza di aver incontrato Gencarelli nei corridoi dei suoi uffici e aver ricevuto sollecitazioni da Trematerra per delle autorizzazioni ai tagli boschivi, solleciti girati poi ad Antonucci che avrebbe dovuto formalizzare le pratiche. Il maresciallo della forestale Giuseppe Gencarelli illustrò nel dettaglio la vicenda legata ad irregolarità riconducibili alla ditta di Salvatore Gencarelli che senza autorizzazione aveva tagliato 800 alberi invece di provvedere solo alla pulitura del bosco. “Sporsi denuncia, – chiarì in aula il teste confermando quanto scritto nei verbali delle dichiarazioni rese – poi in un bar di Acri incontrai il consigliere comunale Angelo Gencarelli che mi chiedeva se Salvatore Gencarelli poteva prendere le piante. Ero infastidito perché si vociferava in paese che fosse vicino alla criminalità organizzata e mi chiedeva di ritirare la denuncia perché grazie ai rapporti con Trematerra a breve avrebbero ottenuto l’autorizzazione”.

Gli imputati

Elio Abbruzzese di Luzzi classe 1962
Francesco Abbruzzese di Cosenza classe 1974
Luigi Belsito alias Lulù di Acri classe 1974
Giuliano Bevilacqua di Cerzeto classe 1969
Alfredo Bruno di Spezzano Sila classe 1975
Giuseppe Burlato di Cosenza classe 1977
Domenico Cappello di Acri classe 1970
Franco Caruso di Bisignano classe 1959
Andrea Cello di Celico classe 1975
Angelo Cofone alias Spadicchio di Acri classe 1953
Adolfo D’Ambrosio di Rende classe 1957
Claudio Dolce di Acri classe 1960
Gianpaolo Ferraro di Acri classe 1980
Angelo Gencarelli di Acri classe 1956
Salvatore Gencarelli di Luzzi classe 1964
Massimo Greco alias Massimino malavita di Cosenza classe 1982
Enzo La Greca di Praia a Mare classe 1965
Luigi Maiorano di Acri classe 1965
Gemma Martorino di Bolzano classe 1960
Giuseppe Perri alias U guappo di Acri classe
Antonio Rosa di Acri e residente a Pian di Scò classe 1974
Michele Trematerra di Acri classe 1964

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