L’attività della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro non si ferma neanche ad agosto. L’ultima operazione riguarda l’esecuzione di un decreto di sequestro nei confronti di Franco Idà, cognato del boss Bruno Emanuele, ritenuto esponente apicale della ‘ndrangheta vibonese, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti (LEGGI QUI). “Il servizio testimonia – scrive il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri in una nota stampa – l’elevata attenzione che l’Autorità Giudiziaria e i militari in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia pongono sul fronte del contrasto alla criminalità economica e organizzata, con particolare riferimento alla ‘ndrangheta, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale e salvaguardare gli operatori economici ed i cittadini.
Il valore “sociale” del sequestro di patrimoni illeciti
Il valore “sociale” del sequestro di patrimoni illeciti
Il sequestro di patrimoni illeciti assume un valore anche ‘sociale’, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità. “L’aggressione ad ogni forma di criminalità – sottolinea – restituisce competitività e legalità al mercato, alimentando gli investimenti ed il conseguente sviluppo imprenditoriale ed economico che la criminalità mira a controllare e rallentare”.