‘Ndrangheta in Emilia, ricusato il giudice del processo ‘Grimilde’. “Non è imparziale”

La Corte d’Appello di Bologna ha accolto l’istanza di ricusazione del giudice, ravvisando nei suoi confronti "un’anticipazione del giudizio" fatta "in un diverso procedimento"
'ndrangheta in emilia

Il giudice Giovanni Ghini, presidente del collegio nel processo ‘Grimilde’ – in corso a Reggio Emilia e che vede imputati, tra gli altri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri – non può più fare parte del collegio. La Corte d’Appello di Bologna, infatti, ha accolto l’istanza di ricusazione del giudice, ravvisando nei suoi confronti “un’anticipazione del giudizio” fatta “in un diverso procedimento”, tale da “pregiudicare l’imparzialità del giudice”.

In alcuni procedimenti antecedenti a ‘Grimilde’, il giudice oggetto dell’istanza di ricusazione – “in quanto nega specificamente il fatto storico dell’esistenza di quella ‘ndrangheta poiché strutturalmente non radicabile in autonomia sul territorio di Reggio Emilia – anticipa, sia pure incidentalmente, il giudizio sulla possibile appartenenza a detta associazione dei soggetti imputati per il reato di cui all’articolo 41 bis c.p. nel processo ‘Grimilde’ non potendo neppure prospettarsi la responsabilità di un soggetto per la sua adesione ad una struttura associativa ritenuta ab origine inesistente. L’anticipazione del giudizio nel diverso procedimento pregiudica l’imparzialità del giudice, chiamato a decidere sulle posizioni di imputati accusati del medesimo reato associativo, con la precisazione che anche solo l’apparenza di imparzialità è oggetto della salvaguardia predisposta dagli istituti dell’astensione e della ricusazione”.

In alcuni procedimenti antecedenti a ‘Grimilde’, il giudice oggetto dell’istanza di ricusazione – “in quanto nega specificamente il fatto storico dell’esistenza di quella ‘ndrangheta poiché strutturalmente non radicabile in autonomia sul territorio di Reggio Emilia – anticipa, sia pure incidentalmente, il giudizio sulla possibile appartenenza a detta associazione dei soggetti imputati per il reato di cui all’articolo 41 bis c.p. nel processo ‘Grimilde’ non potendo neppure prospettarsi la responsabilità di un soggetto per la sua adesione ad una struttura associativa ritenuta ab origine inesistente. L’anticipazione del giudizio nel diverso procedimento pregiudica l’imparzialità del giudice, chiamato a decidere sulle posizioni di imputati accusati del medesimo reato associativo, con la precisazione che anche solo l’apparenza di imparzialità è oggetto della salvaguardia predisposta dagli istituti dell’astensione e della ricusazione”.

Secondo la Corte d’Appello di Bologna “nel caso concreto il mancato esercizio del dovere di astensione per gravi ragioni di convenienza legittima la ricusazione del giudice che nell’ambito di diverso procedimento, conclusosi con la citata sentenza assolutoria, ha espresso una valutazione sull’insussistenza della fattispecie concreta in termini tali da anticipare un giudizio sulla posizione degli imputati chiamati a rispondere della medesima imputazione”.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved