Quasi 116 anni complessivi di pena, oltre a 15 milioni di euro di beni confiscati. È la sentenza emessa oggi dal gap di Venezia, Luca Marini, al termine del processo con rito abbreviato per i 32 imputati nell’inchiesta “Camaleonte”. L’operazione ha scoperchiato gli interessi della ‘ndrangheta in Veneto, in particolare tra Padova, Vicenza, Venezia e Treviso.
La pena più alta è nei confronti di Michele Bolognino, esponente della cosca Grande Aracri, a cui sono stati dati 13 anni e 4 mesi. Coinvolti anche imprenditori del posto, collusi al criminalità.
La pena più alta è nei confronti di Michele Bolognino, esponente della cosca Grande Aracri, a cui sono stati dati 13 anni e 4 mesi. Coinvolti anche imprenditori del posto, collusi al criminalità.
Altri due filone di processo, però, proseguono il loro corso. Uno sul fronte padovano dove si procede per i reati di associazione mafiosa, e un altro sul fronte veneziano per i reati di bancarotta e false fatture.