‘Ndrangheta, latitante Campisi arrestato a Roma. Nel covo i libri di Gratteri e Davi

Giuseppe Campisi

Il latitante 61enne Giuseppe Campisi, alias “Pino”, di Vibo Valentia, è stato rintracciato e arrestato dalla Guardia di Finanza durante un’operazione condotta a Roma. L’uomo, che aveva scontato una precedente condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso ed estorsione, dal 23 ottobre 2019 si era sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Ossessione”, condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, che aveva consentito di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, i cui appartenenti operavano anche per agevolare la cosca Mancuso, operante nell’intera provincia di Vibo e nei territori di Nicotera e Limbadi.

Documenti, libri e parrucche

Documenti, libri e parrucche

Nel covo del latitante, che usava parrucche e documenti falsi – fra cui il Green pass – per nascondersi, sono stati ritrovati, tra i vari oggetti, i libri del giornalista-massmediologo Klaus Davi (“I Killer della ‘Ndrangheta”) e del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri (“Complici e colpevoli”). I due volumi sono ben visibili dalle immagini diffuse dalle fiamme gialle. L’individuazione del latitante, in prossimità della via Tuscolana della capitale, è stata possibile attraverso una ramificata e costante attività di controllo del territorio, svolta con le più moderne tecnologie, unitamente alla rivalutazione dell’ampio patrimonio info-investigativo disponibile sull’imputato e sui suoi familiari.

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