Beni per un valore complessivo di 13 milioni di euro sono stati sequestrati a Reggio Calabria e Villa San Giovanni dalla Divisione polizia anticrimine della Questura della città calabrese al termine di un’indagine di natura patrimoniale coordinata dalla Dda locale. Il decreto di sequestro emesso dal Tribunale – sezione misure di prevenzione – riguarda 9 unità immobiliari, 4 appezzamenti di terreno, 2 veicoli, conti correnti e rapporti finanziari, nonché società riconducibili a L.V.R. e B.F., e trae origine dal procedimento nei cui contesto nell’ottobre 2017 è stata eseguita l’operazione “Metauros”, e da ulteriori sviluppi che hanno permesso al Tribunale di riconoscere la pericolosità sociale dei due proposti.
Dalle indagini era emerso l’interesse della ‘ndrangheta nel business del “ciclo dei rifiuti” svelando come la costruzione e la gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria, a Gioia Tauro, fosse sottoposto al continuo condizionamento delle organizzazioni criminali mafiose. L.V.R., titolare di una società e di altra riconducibile al ciclo dei rifiuti, è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e plurime condotte estorsive, ed attualmente è sottoposto al giudizio del Tribunale di Palmi.
Dalle indagini era emerso l’interesse della ‘ndrangheta nel business del “ciclo dei rifiuti” svelando come la costruzione e la gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria, a Gioia Tauro, fosse sottoposto al continuo condizionamento delle organizzazioni criminali mafiose. L.V.R., titolare di una società e di altra riconducibile al ciclo dei rifiuti, è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e plurime condotte estorsive, ed attualmente è sottoposto al giudizio del Tribunale di Palmi.