Passa dal carcere ai domiciliari Leonardo Curcio, 52 anni, arrestato nel marzo dello scorso anno dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e denominata in codice “Big Bang”. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti accolto l’istanza presentata dagli avvocati Francesco Severino e Salvatore Iannone annullando senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro. Attualmente imputato dopo aver scelto e ottenuto di essere processato con rito abbreviato, Curcio è il cognato di Tommaso e Leonardo Trapasso anche loro alla sbarra nello stesso procedimento penale per il quale il 52enne si trovava detenuto.
I commercianti di Sellia Marina sotto il giogo dell’usura
I commercianti di Sellia Marina sotto il giogo dell’usura
L’inchiesta aveva preso avvio da due atti intimidatori consumati il 13 novembre 2018 in danno di altrettanti esercizi commerciali di Sellia Marina, davanti ai quali erano state posizionate delle taniche di benzina. Un’indagine che è stata sviluppata attraverso attività tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, accertamenti patrimoniali e l’assunzione a sommarie informazioni delle persone offese. Commercianti e piccoli imprenditori in condizioni di difficoltà economica si sarebbero trovati sotto il giogo dell’usura con l’imposizione di interessi da capogiro, tra il 120% e il 150% su base annua e vittime di condotte estorsive finalizzate a ottenere il pagamento dei ratei mensili da parte delle vittime.