La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 persone coinvolte nell’operazione “Eleo” che nello scorso mese di gennaio ha colpito le cosche attive a Petilia Policastro. Associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsioni, usura, delitti in materia di armi, furti, danneggiamenti seguiti da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso i reati ipotizzati.
La richiesta della Dda di Catanzaro
La richiesta della Dda di Catanzaro
Rischiano di finire a processo: Domenico Bruno 49 anni di Petilia Policastro; Salvatore Bruno, 25 anni di Petilia Policastro; Giacinto Castagnino, 31 anni di Crotone; Salvatore Caria, 43 anni di Petilia Policastro; Francesca Costanzo, 61 anni di Petilia Policastro; Rosario Curcio, 61 anni di Petilia Policastro; Massimo Cosco, 40 anni di Petilia Policastro; Diego Garofalo, 41 anni di Petilia Policastro; Giuseppe Garofalo, 35 anni di Petilia Policastro; Giuseppe Garofalo 66 anni di Cotronei; Mario Garofalo 45 anni di Petilia Policastro; Alessandro Gelfo, 31 anni di Crotone; Antonio Gelfo, 58 anni di Crotonei; Antonio Grano, 39 anni di Petilia Policastro; Pierluigi Ierardi, 29 anni di Petilia Policastro; Ivano Mirabelli, 48 anni di Petilia Policastro; Francesco Scalise, 34 anni di Petilia Policastro; Tommaso Rizzuti, 39 anni di Crotonei; Oreste Vona, 46 anni di Petilia Policastro.
Operazione “Eleo”
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio, Paolo Sirleo e Pasquale Mandolfino, con la supervisione del procuratore Nicola Gratteri, è sfociata nel blitz dei carabinieri che lo scorso 25 gennaio disarticolò i nuovi assetti della locale di Petilia Policastro. Il provvedimento trae origine da un’attività investigativa, condotta, dal Nucleo investigativo del Comando provinciale Carabinieri di Crotone e dalla Compagnia di Petilia Policastro. Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito di definire la pervasività della locale di ‘ndrangheta di Petilia Policastro nel territorio dei comuni di Petilia Policastro e Crotonei, la quale ha visto una sua riorganizzazione, a partire dall’anno 2014, a seguito di alcune scarcerazioni per fine pena di suoi esponenti di spicco, che hanno determinato una escalation di atti intimidatori sul territorio. In particolare l’attività investigativa compiuta ha permesso di identificare il mandante e uno degli esecutori materiali dell’omicidio dell’allevatore Massimo Vona, ricostruendone le varie fasi.
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