‘Ndrangheta nel Vibonese, cognato del boss Emanuele condannato in via definitiva: scatta sequestro da 700mila euro

Il provvedimento del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri. L'elenco dei beni sequestrati

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito un decreto di sequestro emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro – Misure di Prevenzione – nei confronti di Franco Idà, 58 anni, di Ariola di Gerocarne, cognato del boss Bruno Emanuele (che sta scontando l’ergastolo). Nel mirino delle Fiamme gialle beni mobili ed immobili a lui direttamente o indirettamente riconducibili, per un valore complessivo stimato di oltre 700.000 euro.

Condannato per associazione mafiosa e traffico di droga

Condannato per associazione mafiosa e traffico di droga

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nell’ambito dell’attività di contrasto alla ‘ndrangheta, si sono sviluppate in mirati accertamenti orientati all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, nei confronti di Franco Idà, condannato, con sentenza definitiva, per reati di associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti. Come accertato con sentenza passata in giudicato, ha ricoperto – spiegano i finanzieri – un ruolo apicale all’interno di un noto locale di ‘ndrangheta, operante nel territorio del Vibonese. “Gli accertamenti patrimoniali, che sono stati estesi anche al nucleo familiare nonché a terzi intestatari fittizi di beni, hanno consentito di rilevare, nel periodo oggetto di investigazione, una costante sperequazione patrimoniale, ovvero – sottolineano gli inquirenti – l’incompatibilità del patrimonio accertato rispetto alla lecita capacità reddituale dichiarata”. Pertanto, all’esito degli articolati accertamenti, è stata avanzata all’autorità giudiziaria competente richiesta di applicazione del sequestro di beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie, nonché di un compendio aziendale, tutti riconducibili direttamente o indirettamente al proposto, per un valore complessivo stimato di oltre 700.000 euro.

I beni sequestrati

Accogliendo le ipotesi investigative, il Tribunale di Catanzaro ha emesso un decreto di applicazione di misura di prevenzione con cui è stato disposto il sequestro, ai fini della confisca, di 6 fabbricati, 1 terreno, compendio aziendale di una ditta, operante nel settore del “Commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri”, costituito da 25 autoveicoli, disponibilità finanziarie di varia natura, detenute da Idà e dai componenti del suo nucleo familiare in vari Istituti di Credito.

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