‘Ndrangheta, presunto boss libero per scadenza termini

"Dopo una lunga ed estenuante trattativa i detenuti hanno ottenuto la possibilità di restare con i cancelli delle proprie celle aperti per tutta la notte"

A quattro anni dal blitz dell’operazione antimafia “Costa Pulita”, risalente all’aprile 2016, non si è ancora concluso il processo di primo grado dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia

Così, per scadenza dei termini massimi di fase , ritorna in totale libertà, con il solo divieto di espatrio e di dimora in Calabria, Giuseppe Bonavita, 74 anni, ritenuto il boss storico dell’omonimo clan di Briatico, nel Vibonese.  Da qualche mese Giuseppe Bonavita, catturato il 14 luglio 2016 dalla polizia a Praga, aveva lasciato il carcere ed era finito agli arresti domiciliari a Torino a casa della figlia. Scaduti ora i termini massimi di custodia cautelare, il 74enne è stato rimesso in totale libertà e dovrà quindi rispondere nel maxiprocesso “Costa Pulita” (gli imputati con rito ordinario a Vibo sono 49) a piede libero dei reati di associazione mafiosa, in qualità di promotore ,e intestazione fittizia di beni. Non ancora depositate, invece, a quasi due anni di stanza, le motivazioni della sentenza del troncone in abbreviato del processo “Costa Pulita” (gup distrettuale di Catanzaro), il cui verdetto risale al 31 luglio 2018.

Così, per scadenza dei termini massimi di fase , ritorna in totale libertà, con il solo divieto di espatrio e di dimora in Calabria, Giuseppe Bonavita, 74 anni, ritenuto il boss storico dell’omonimo clan di Briatico, nel Vibonese.  Da qualche mese Giuseppe Bonavita, catturato il 14 luglio 2016 dalla polizia a Praga, aveva lasciato il carcere ed era finito agli arresti domiciliari a Torino a casa della figlia. Scaduti ora i termini massimi di custodia cautelare, il 74enne è stato rimesso in totale libertà e dovrà quindi rispondere nel maxiprocesso “Costa Pulita” (gli imputati con rito ordinario a Vibo sono 49) a piede libero dei reati di associazione mafiosa, in qualità di promotore ,e intestazione fittizia di beni. Non ancora depositate, invece, a quasi due anni di stanza, le motivazioni della sentenza del troncone in abbreviato del processo “Costa Pulita” (gup distrettuale di Catanzaro), il cui verdetto risale al 31 luglio 2018.

Redazione Calabria 7

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