‘Ndrangheta: sequestro per 6 milioni di euro a condannato Aemilia

ndrangheta scommesse

La Dia di Bologna ha confiscato beni mobili ed immobili, per un valore complessivo stimato in circa sei milioni e duecento mila euro, a Giuseppe Pallone, 54enne pregiudicato, originario di Cutro (Crotone) e domiciliato a Parma.

Nello specifico, in esecuzione di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Bologna sulla base della proposta di misura di prevenzione avanzata dalla locale Procura, scaturita dagli accertamenti patrimoniali e finanziari svolti dalla sezione operativa della Dia, sono stati confiscati 187 immobili, tra fabbricati e terreni situati in Emilia Romagna, Puglia e Calabria, 5 società, 1 impresa individuale e diversi beni mobili, oltre a numerosi rapporti bancari. Il 54enne che vive dal 1992 in provincia di Parma, è stato arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione “Aemilia” per associazione di tipo mafioso, reimpiego di capitali di provenienza illecita ed estorsione, hanno ricostruito gli investigatori, con l’accusa di aver agito al fine di agevolare la ‘ndrangheta e, in particolare, della cosca Grande Aracri di Cutro.

Nello specifico, in esecuzione di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Bologna sulla base della proposta di misura di prevenzione avanzata dalla locale Procura, scaturita dagli accertamenti patrimoniali e finanziari svolti dalla sezione operativa della Dia, sono stati confiscati 187 immobili, tra fabbricati e terreni situati in Emilia Romagna, Puglia e Calabria, 5 società, 1 impresa individuale e diversi beni mobili, oltre a numerosi rapporti bancari. Il 54enne che vive dal 1992 in provincia di Parma, è stato arrestato nel 2015 nell’ambito dell’operazione “Aemilia” per associazione di tipo mafioso, reimpiego di capitali di provenienza illecita ed estorsione, hanno ricostruito gli investigatori, con l’accusa di aver agito al fine di agevolare la ‘ndrangheta e, in particolare, della cosca Grande Aracri di Cutro.

Secondo il quadro accusatorio, l’uomo avrebbe concorso in importanti operazioni illecite, con investimenti di ingenti somme di denaro (ritenute provento di delitti di natura mafiosa) e in complicità con esponenti di vertice del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano fornendo un rilevante contributo nel cosiddetto “affare Sorbolo” (una delle principali operazioni immobiliari della consorteria emiliana), consistente in una ingente lottizzazione del valore di oltre 20 milioni di euro nel comune di Sorbolo (Parma). Nel settembre del 2017, è stato condannato dalla Corte d’Appello di Bologna a 5 anni e 10 mesi di reclusione. Condanna divenuta definitiva dal 24 ottobre 2018 e che sta scontando nel carcere di Parma. Il Tribunale di Bologna, “riconoscendo l’elevata pericolosità sociale” del 54enne, ha spiegato la Dia di Bologna, ha applicato nei suoi confronti anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza.

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