La Corte suprema brasiliana (Stf) ha disposto l’immediata estradizione in Italia di Nicola Assisi, ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta e arrestato l’8 luglio 2019 a Praia Grande, nello Stato di San Paolo. La seconda camera della Stf ha votato all’unanimità il mantenimento della detenzione e l’estradizione di Assisi in Italia, dove è stato condannato a circa 30 anni di carcere per vari reati tra cui il traffico internazionale di droga. Sono quindi stati respinti i ricorsi presentati da Assisi per lasciare il carcere di Brasilia, dove si trova attualmente, e passare al regime di arresti domiciliari. I difensori dell’uomo, di 63 anni, nelle loro motivazioni avevano affermato che il loro cliente si trova in uno “stato di salute fragile” e che appartiene al gruppo di rischio per la pandemia di coronavirus.
Il profilo
Il profilo
Nicola Assisi è considerato uno dei più importanti broker di cocaina del mondo. Originario di Grimaldi, in provincia di Cosenza, è stato arrestato in Brasile assieme al figlio Patrick nell’ambito di un’operazione internazionale di polizia. Patrick e Nicola Assisi sono ritenuti contigui alle cosche di ‘ndrangheta operanti a Volpiano, nel Torinese. Al momento dell’arresto dopo cinque anni di latitanza, era destinatario di un provvedimento restrittivo perché ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Deve anche scontare una pena definitiva di circa 14 anni.