Lettera aperta Personale Medico e Paramedico S.O.C. Nefrologia e Dialisi A.O.P.C.
Il Direttore f.f., i dirigenti medici e il personale paramedico della S.O.C. di Nefrologia e Dialisi della suddetta A.O. preso atto della delibera 629/2019 del 15/10/2019 dell’A.O. Pugliese-Ciaccio, specificatamente alla S.O.C. di cui fanno parte, si sentono in dovere di esprimere preoccupazione per le conseguenze negative che tale atto, inevitabilmente, procurerà ai pazienti nefropatici ivi afferenti. Tutto ciò pur riconoscendo che il provvedimento in questione va ben oltre il solo disagio dei nefropatici colpendo al cuore l’organizzazione della nostra A.O. che si vede costretta a ridimensionare, pericolosamente, la propria attività assistenziale.
Il Direttore f.f., i dirigenti medici e il personale paramedico della S.O.C. di Nefrologia e Dialisi della suddetta A.O. preso atto della delibera 629/2019 del 15/10/2019 dell’A.O. Pugliese-Ciaccio, specificatamente alla S.O.C. di cui fanno parte, si sentono in dovere di esprimere preoccupazione per le conseguenze negative che tale atto, inevitabilmente, procurerà ai pazienti nefropatici ivi afferenti. Tutto ciò pur riconoscendo che il provvedimento in questione va ben oltre il solo disagio dei nefropatici colpendo al cuore l’organizzazione della nostra A.O. che si vede costretta a ridimensionare, pericolosamente, la propria attività assistenziale.
Tutto ciò giustificato da problemi di riduzione del personale medico e paramedico, già in itinere, nella nostra Azienda, quali diretta conseguenza di disposizioni provenienti da valutazioni di opportunità economica effettuate a livello regionale.
Dalla delibera menzionata in oggetto si evince, per quanto attiene specificatamente al Dipartimento Area Medica che la S.O.C. di Nefrologia e Dialisi è dotata di n. otto posti letto, dodici infermieri di Nefrologia e 15 infermieri di Dialisi, di cui nessuno con rapporto di fine lavoro; cinque figure OSS che si occupano sia della Nefrologia che della Dialisi di cui uno con rapporto di fine lavoro; di otto Dirigenti Medici, me compreso, nessuno con rapporto di fine lavoro. Dai dati pubblicati sembra dunque che tale S.O.C. non abbia criticità tali da dover subire la riduzione della propria attività prestazionale, a differenza di altre S.O.C. costituenti talea area.
Su un totale di settantatre posti letto, dopo la riorganizzazione, il Dipartimento Area Medica avrebbe a disposizione sessantanove posti letto con la perdita effettiva di quattro posti letto che sono scippati, esclusivamente, alla Nefrologia in realtà l’unica S.O.C. che non si trova in difficoltà organizzativa. Forse, i pazienti nefropatici sono considerati di “serie B” rispetto a quelli di pertinenza degli altri settori che costituiscono il Dipartimento di Area medica!
Proprio questa considerazione spinge i sottoscritti a dar voce a questi nostri malati che allo stato vedono scarsa attenzione alla loro fragile condizione, ciò è vero perché, in ultima analisi, su loro ricadono le conseguenze negative del provvedimento.
Ovviamente è uno stato di cose che non può trovare serena accettazione ma può essere solo subito.
A tal proposito è opportuno fare una premessa sui dati reali prodotti dalla SOC di Nefrologia e Dialisi e le considerazioni conseguenti.
Dati ufficiali della SOC di Nefrologia e Dialisi dell’anno 2018
Ricoveri ordinari: 293
Ricoveri in Dy Hospital: 154
Accessi ambulatoriali: 12.659
Trattamenti emodialitici per cronici 10.990
Trattamenti emodialitici per acuti: 1.124
Giornate di trattamento di Dialisi Peritoneale: 1.820
A ciò deve essere aggiunto il considerevole numero di consulenze interne soddisfatte dai medici della S.O.C. che dal 01/01/2019 ad oggi, come verificabile su sistema MIRE software in dotazione all’Azienda il cui data base contiene i dati relativi alle prestazioni, ammontano a 2.400.
Negli ultimi anni l’attività di questa S.O.C. è lievitata in proporzione all’aumentata richiesta dell’utenza che, nel tempo, è mutata spostando l’età del nefropatico afferente, a qualsiasi grado e trattamento dell’insufficienza renale, verso un paziente sempre più in avanti con gli anni e, per questo, sempre più comorbido , inevitabilmente, più fragile.
Da diverso tempo le società di nefrologia nazionali ed internazionali, facendo propri i dati epidemiologici, hanno manifestato la loro preoccupazione per un crescendo di pazienti nefropatici definendo l?insufficienza renale cronica come una vera e propria “Epidemia” Secondo un’indagine pubblicata sulla rivista scientifica Jama (Assessment of Global Kidney Health Care Status – JAMA. 2017;317(18):1864-1881. doi:10.1001/jama.2017.4046), il 10% della popolazione mondiale è affetta da Malattia Renale Cronica e, nove malati su dieci non sanno di esserlo. La prevalenza di Malattia Renale Cronica è pari al 7% nella popolazione italiana ed è in progressivo e costante aumento, soprattutto perché raggiunge valori ancora più elevati, fino al 50%, in presenza di diabete, ipertensione arteriosa, obesità e dislipidemia
Il recente studio CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey) condotto proprio dalla Società Italiana di Nefrologia, ha fotografato la reale diffusione della malattia renale in Calabria, registrando una prevalenza di Malattia Renale Cronica del 7,5% negli uomini e del 6,5% nelle donne in una popolazione con una età compresa tra i 35 e 79 anni. Questo significa, in pratica, che nella nostra Regione ci sono diverse migliaia di persone che non sanno ancora di soffrire di malattia renale cronica.
A fronte di questi dati oggi la risposta è il ridimensionamento dell’attività nefrologica di questa Azienda Ospedaliera, peraltro HUB!
Quali dunque le conseguenze di questa decisione che, ancora una volta, ribadiamo, subiamo ma non accettiamo e, soprattutto non ne siamo gli artefici, di chiudere, di fatto, il reparto di degenza nefrologica ospitando solo quattro posti letto nella divisione di Geriatria. Lasciatecelo dire visto che, l’Azienda alla fine di ogni attività riduttoria delle varie Aree Dipartimentali ha, opportunamente, indicato quali saranno le ripercussioni sfavorevoli per l’utenza trascurando, quando si è commentato quella dell’Area Dipartimentale Medica quali saranno le conseguenze per i pazienti nefropatici, limitandosi ad affermare: “riduzione dei posti letto medici (-4) con ulteriore difficoltà a gestire tutti i ricoveri urgenti di un centro HUB”, dimenticando o non considerando che la totale riduzione dei posti letti è stata fatta esclusivamente a discapito della Nefrologia e, di conseguenza, dei pazienti nefropatici.
Perdita di quattro posti letto la cui diretta conseguenza è la riduzione del 50% dei ricoveri ordinari e urgenti con ovvia impossibilità, quasi assoluta, ad assicurare a pazienti critici con insufficienza renale acuta di varia origine, afferenti dal territorio di tutta l’area Centro Calabria nonché dal Policlinico Universitario che, come è noto, è sprovvisto di attività di Pronto Soccorso, il ricovero e l’immediatezza delle cure che il caso richiede. Netta riduzione della disponibilità di ricovero per i pazienti cronici dializzati presso questo centro che trovano asilo per complicanze cliniche direttamente ma anche indirettamente correlate alla loro patologia nefrologica e/o dialitica. A questo proposito molti dei ricoveri nefrologici sono per pazienti con infezione e sepsi, spesso portatori di “cateteri venosi centrali” a fine emodialitico, pazienti con complicanze cardio-vascolari (prima causa di decesso in questa tipologia di malati) che non trovano posto immediato in ambiente cardiologico e necessitano di studio angiografico coronarico ed eventuale rivascolarizzazione. Pazienti in dialisi peritoneale con complicanze infettivo logiche e meccaniche del catetere che, proprio nella divisione di nefrologia hanno uno spazio loro dedicato per effettuare gli scambi in ambiente idoneo e con infermieri appositamente addestrati. Pazienti con “Trombosi” dell’accesso vascolare emodialitico che necessitano di ricovero per posizionamento nuovo accesso vascolare temporaneo, studio dell’albero vascolare e avvio al chirurgo vascolare per allestimento nuovo accesso. Pazienti emodializzati presso altri centri dialisi, anche interprovinciali, che necessitano di posizionamento di catetere venoso centrale permanente tunnelizzato con tecnica semichirurgica. Pazienti portatori di “Trapianto renale” con patologie intercorrenti relate al graft, all’ospite e alla loro necessaria immunodepressione iatrogena che li espone a complicanze di vario genere (infettivologico, neoplastico, cardio-vascolare). Pazienti con “Glomeruolonefrite” acuta o cronica, primitiva o secondaria che necessita per una diagnosi corretta di eseguire “ago biopsia” renale.
Perdita delll’apporto qualificato del personale infermieristico addestrato ed allenato a collaborare attivamente nell’ esecuzione di tutte quelle attività specialistiche che spaziano dalla biopsia renale, al posizionamento di cateteri venosi centrali, alla gestione dei pazienti degenti sia in dialisi peritoneale che dializzati con rene artificiale cui aggiungere i pazienti trapiantati e, infine alla gestione dei pazienti in day-hospital.
Spostamento della degenza dall’attuale postazione, di fronte alla sala dialisi, nella divisione di Geriatria. Fino al 2013 la divisione di Nefrologia era ubicata al terzo piano e la sala dialisi al piano primo di questa A.O. con notevole disagio per operatori e pazienti degenti. É proprio alla luce di tali risultanze che una oculata gestione aziendale nel 2014 ha costruito ed inaugurato il nuovo reparto di degenza nefrologica opportunamente confinante con la sezione dialitica. Tale apprezzabile scelta ha consentito non solo una gestione più snella, efficiente e confortevole dei percorsi clinici, ma soprattutto una protezione dei nefropatici ricoverati nella sezione di degenza che frequentemente, sia cronici che acuti, hanno bisogno urgente di trattamento dialitico che, ricordiamolo, in questi casi, è da considerarsi una vera e propria terapia salva-vita! Per tale motivo, è opportuno prevedere l’ installazione di una macchina per dialisi nella destinazione scelta al fine di poter intervenire su quei pazienti degenti che presentassero una richiesta di dialisi urgente che rappresenta l’unico modo efficace di intervento che può salvare loro la vita. La vicinanza delle sezioni dialitica e nefrologica è servita anche a questo scopo perché, in emergenza, il tempo d’intervento segna il confine fra la vita e la morte..
Il dato di fatto riguardante la riorganizzazione assistenziale, a seguito di grave carenza di personale, in tutte le aree dipartimentali, deve far sentire colpevolmente responsabili chi, di fatto, è artefice di un colossale regresso clinico, scientifico e soprattutto assistenziale. Ancora più grave è il fatto se si pensa che l’Ospedale “Pugliese” di Catanzaro è una struttura sanitaria regionale di primo livello che perde qualitativamente e quantitativamente con il ridimensionamento di una specialità di grande rilevanza che viene invece lanciata, come indispensabile, nelle realtà sanitarie ospedaliere in Italia ed in Europa.
In fondo la reale ed inequivocabile considerazione finale è che: Il paziente è il vero protagonista della vicenda sanitaria. pertanto deve essere difeso in tutti i modi! Noi del team di Nefrologia e Dialisi vogliamo rassicurare i nostri pazienti che continueremo a camminare con loro e che, come sempre, moltiplicheremo il nostro impegno, pur nei limiti che ci vengono imposti, per alleviare le loro sofferenze e disagi.
Medici e Paramedici della S.O.C. di Nefrologia e Dialisi