Nessun medico cubano al Pronto Soccorso di Vibo, Comito (FI) risponde a Mammoliti

“Voglio ricordare a me stesso che il giorno dell’arrivo dei medici allo Jazzolino io e il collega Mammoliti, abbiamo ascoltato quali fossero gli intendimenti dell’Azienda sanitaria"

“Fino ad ora ho preferito sorvolare su precedenti esternazioni, impertinenti nei modi e nel contenuto, ma oggi mi trovo costretto ad intervenire per amor di chiarezza verso i cittadini vibonesi. Certe dichiarazioni cozzano con la realtà dei fatti, una realtà, quella della decisione di destinare i medici cubani prima nei reparti e poi al pronto soccorso, vissuta in maniera diretta dalla stessa persona che oggi fa finta di non ricordare, ovvero il collega Raffaele Mammoliti”, ad affermarlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Michele Comito, dopo l’interrogazione ad Occhiuto che Mammoliti ha fatto nei giorni scorsi.

“Voglio ricordare a me stesso che il giorno dell’arrivo dei medici allo Jazzolino -aggiunge Comito-, entrambi, io e il collega Mammoliti, abbiamo ascoltato quali fossero gli intendimenti dell’Azienda sanitaria e quindi del commissario, generale Antonio Battistini, e del direttore sanitario, Luigi Mandia, persone di alto profilo e competenza. Intendimenti messi nero su bianco ed attuati, tra l’altro, anche da altre Aziende calabresi: ovvero impiegare i medici, in una prima fase, all’interno di alcuni reparti per consentire loro di ambientarsi e soprattutto familiarizzare non tanto con la lingua parlata quanto con la scritta, che riveste un’importanza decisiva specie in un settore come l’emergenza-urgenza; e successivamente destinarli proprio al pronto soccorso, cosa che avverrà a brevissimo. E ricordo benissimo come in quella sede il collega Mammoliti avesse palesato approvazione per questa scelta, salvo oggi far finta di niente denunciando a mezzo stampa l’’usurpazione’”.

“Voglio ricordare a me stesso che il giorno dell’arrivo dei medici allo Jazzolino -aggiunge Comito-, entrambi, io e il collega Mammoliti, abbiamo ascoltato quali fossero gli intendimenti dell’Azienda sanitaria e quindi del commissario, generale Antonio Battistini, e del direttore sanitario, Luigi Mandia, persone di alto profilo e competenza. Intendimenti messi nero su bianco ed attuati, tra l’altro, anche da altre Aziende calabresi: ovvero impiegare i medici, in una prima fase, all’interno di alcuni reparti per consentire loro di ambientarsi e soprattutto familiarizzare non tanto con la lingua parlata quanto con la scritta, che riveste un’importanza decisiva specie in un settore come l’emergenza-urgenza; e successivamente destinarli proprio al pronto soccorso, cosa che avverrà a brevissimo. E ricordo benissimo come in quella sede il collega Mammoliti avesse palesato approvazione per questa scelta, salvo oggi far finta di niente denunciando a mezzo stampa l’’usurpazione’”.

Le perplessità di Comito

“Ecco perché – aggiunge Comito – non posso nascondere le mie perplessità ed il disappunto nel constatare con quanta leggerezza ci si lasci andare a speculazioni politiche su un tema che è probabilmente il più importante e il più sentito da tutti i cittadini, la sanità. E purtroppo sulla sanità, anche sulla migliore sanità d’Italia, e parlo per esperienza diretta, qualunque lamentela troverà facile sponda nell’opinione pubblica. Ma la serietà del nostro ruolo, rammento sempre a me stesso, imporrebbe un contegno ed un atteggiamento differente”.

La questione Lea

“Quanto ai Lea -prosegue Comito-, altro argomento brandito dal collega Mammoliti, se egli ha la soluzione immediata alla problematica, beh non resta che implorarlo di condividerla con la Regione Calabria e con tutte le altre Regioni che, da Nord a Sud, con le dovute differenze, non navigano certo in acque tranquille. Cercare lo slogan ad ogni costo può forse tornare utile in campagna elettorale, ma per risolvere i problemi della sanità, tanti e di difficilissima soluzione – conclude Comito – serve innanzitutto serietà negli atteggiamenti e coraggio nelle decisioni, come dimostrato dal presidente Roberto Occhiuto con questa scelta sui medici cubani, portata avanti ostinatamente malgrado da più parte venissero suggeriti altri tipi di soluzioni… Una scelta sulla quale, evidentemente, oggi si è dovuto ricredere anche il Pd, quello stesso partito che gridava allo scandalo ed oggi si “batte” per avere i medici cubani in servizio”.

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