Nessuna gita di fine anno, genitore di Catanzaro si scaglia contro i presidi

"Il nostro più caloroso augurio è che i figli e i nipoti possano avere un trattamento simile o peggiore"
gita catanzaro

“La tristezza di questa città è rappresentata dalla sua classe dirigente. La classe dirigente impropriamente identificata solo con i politici, è composta da tutti coloro che ricoprono posizioni apicali. Tra questi ci sono i presidi che ricoprono un ruolo non secondario nella costruzione culturale delle future generazioni. La considerazione sulla caratura dei presidi degli istituti scolastici della città di Catanzaro, in particolare delle scuole superiori, si può misurare con la loro capacità di organizzare la classica gita di fine anno”. E’ quanto si legge in una nota a firma di Giuseppe Scarpino, genitore di un alunno di una scuola del capoluogo.

Due anni di restrizioni

Due anni di restrizioni

“Dopo due anni di restrizioni molto discutibili, nella forma e nella sostanza – scrive -, gli alunni dei vari istituti superiori cittadini in molti casi si sono visti negare la possibilità del classico viaggio di fine anno. Tale diniego assume particolare rilevanza per le classi dell’ultimo anno. Dopo cinque anni la gita scolastica è quanto di più atteso da tutti gli studenti da sempre, prima degli esami di Stato. Quest’anno assume un particolare valore dopo che lo stato italiano ha negato per mesi la socialità agli alunni costringendoli a seguire le lezione con la famosa Dad (didattica a distanza), oltre svariati periodi di chiusura delle scuole, molto superiori rispetto al passato”.

“La sufficienza culturale dei docenti”

“Gli stessi alunni – continua il genitore – hanno subito le mascherine per due stagioni scolastiche ed ora che è arrivato il momento della tanta agognata gita devono subire ingiustamente la sufficienza culturale di molti docenti che “si seccano” come si dice abitualmente a Catanzaro, di accompagnare i propri studenti in gita o ancor peggio pensano di non essere adeguatamente retribuiti, ma il comportamento più grave è di cui dirige gli istituti scolastici con lassismo, senza entusiasmo, senza un briciolo di vivacità. I presidi degli istituti catanzaresi, che aspettano con ansia una immeritata pensione, nel frattempo negano quel minimo di socialità di cui gli studenti avrebbero bisogno”.

“Arduam posteris sententiam”

“È inutile sottolineare – si legge ancora nella missiva – quanto altri Stati come la Svezia, la Danimarca hanno incentivato proprio le gite turistiche e culturali degli studenti, proprio per sopperire a uno dei periodi più tristi degli ultimi decenni. Ma purtroppo in questa città la tristezza si annida nella sua classe in modo permanente proprio nella mentalità di chi dovrebbe avere la missione di elevare culturalmente la città. Ai presidi che non hanno organizzato le gite scolastiche va il nostro più caloroso augurio – conclude il genitore amareggiato – che i figli e i nipoti possano avere un trattamento simile o peggiore. Arduam posteris sententiam”. (Fonte foto: skuola.net)

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