di Antonio Battaglia – Il potere invincibile di impossessarsi dell’anima, in una parola catarsi. Niccolò Fabi ha colpito ancora una volta, come solo lui sa fare. Un lungo viaggio sensoriale, tripudio di sonorità, quello che ha stregato ieri sera il Teatro Rendano di Cosenza in occasione della quinta tappa del “Tradizione e Tradimento Tour”.
Già, “Tradizione e Tradimento”, ultimo album del cantautore romano, come presente e passato, perfettamente simbiotici in un live pressoché empirico. Un vero e proprio spettacolo artistico, a ben guardare la scenografia: sei schermi led, effetti luce, laser, centinaia di colori ed effetti speciali.
Già, “Tradizione e Tradimento”, ultimo album del cantautore romano, come presente e passato, perfettamente simbiotici in un live pressoché empirico. Un vero e proprio spettacolo artistico, a ben guardare la scenografia: sei schermi led, effetti luce, laser, centinaia di colori ed effetti speciali.
Fabi entra sul palco accompagnato da commoventi melodie synth, si posiziona al piano ed esordisce con “A prescindere da me”. Poi “Amori con le ali”, “Nel blu” e “Io sono l’altro”, suonati uno dopo l’altro con un’eleganza d’altri tempi. Il pubblico vive un’esperienza oltremondana, trascinato dalle note celestiali verso le scoperte più varie, a volte crudelmente terrene.
“Cominciamo ad insegnare la gentilezza nelle scuole”, dice Fabi nel brano “Prima della tempesta”. Lui, che di gentilezza ne dispensa abbondantemente al suo pubblico, per nulla intenzionato a rompere il silenzio armonioso.
Condivisione, immedesimazione e divertimento. Sì, sono divertimento e leggerezza ad animare la fine del concerto, grazie ad alcuni dei brani più famosi del suo repertorio come “Vento d’estate” e “Lasciarsi un giorno a Roma”. La standing ovation finale vale da sola per sintetizzare due ore di concerto sussurrato, quasi intimo. Niccolò è a tutti gli effetti il poeta che scrive e interpreta quello che di norma nessuno riuscirebbe ad esprimere.
Redazione Calabria 7