“Sicuramente nella nomina alla procura nazionale antimafia, chi è iscritto ad una corrente è molto, molto avvantaggiato. Io questo già lo sapevo ma ho fatto la scelta di non iscrivermi. Io non conosco nemmeno il 50% dei membri del Csm, non li riconoscerei nemmeno per strada, perché non li frequento”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber a ‘Otto e mezzo’ su La7.
“Nessuno ha fatto più indagini di me”
“Nessuno ha fatto più indagini di me”
“Io ho fatto domanda alla procura antimafia – ha precisato Gratteri – perché pensavo di avere l’esperienza necessaria, facendo da sempre contrasto alla criminalità organizzata: non esiste nessun magistrato al mondo che abbia fatto più indagini di me sulle mafie. Quando non è arrivata la nomina, mi sono dispiaciuto e agli occhi della ‘ndrangheta e della mafia sono diventato un perdente, ma ricevo ogni giorno la stima e l’affetto delle persone che mi vogliono bene e che mi incoraggiano ad andare avanti. Entro maggio 2024 devo andare via da Catanzaro”.
Per Gratteri “la magistratura ha perso un’occasione negli anni”
“Purtroppo la magistratura ha perso un’occasione in questi anni, poteva fare delle riforme interne ma non ha voluto cedere il proprio potere. Ma la riforma del Csm non depotenzia le correnti, anzi. Si creeranno due poli nella magistratura, uno di destra e uno di sinistra. Io continuo a pensare – ha aggiunto Gratteri – che a una certa politica giovi che la magistratura sia in queste condizioni perché ad ogni scivolone è autorizzata a fare nuove modifiche normative, un antipasto per controllarne il potere. Mafia e politica? Non c’è più vergogna, ma state attenti anche a quello che succederà all’ordinamento penitenziario”.
“Ecco cosa mi preoccupa di più della riforma”
“La cosa che mi preoccupa di più è la riforma dell’ordinamento giudiziario: ad esempio la separazione delle carriere – ha spiegato ancora il capo della procura di Catanzaro -. Bisognerebbe facilitare il passaggio tra procura e tribunale, perché così si ha la completezza del magistrato, io ad esempio so che cosa serve per arrivare a una prova grazie all’esperienza che ho fatto da giudice. Inoltre, se passa questa riforma, l’avvocato mi deve valutare ma perché non é possibile il contrario? In questa riforma c’è molta rabbia, é una sorta di resa dei conti. Con questa riforma, chi fa il giornalista non può dare notizie. Ma l’indagato e il suo avvocato posso parlare e dare la loro versione dei fatti…”.
“Draghi? Buon esperto di finanza, ma sul resto…”
Da Gratteri frecciate anche nei confronti del premier Mario Draghi: “Per quanto riguarda la giustizia e la sicurezza, non pervenuto. Mi sembra solo un buon esperto di finanza. Sul resto non tocca palla o se lo fa mi preoccupa ancora di più perché non capisce che, facendo così, sfascia tutto