Il consigliere regionale Alessandro Nicolò, di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta “in ordine alla criticità dei sistemi depurativi”. Secondo Nicolò, “disapprovato clamorosamente dall’Unione europea e messo sotto accusa dal Parlamento nazionale, il sistema di depurazione delle acque in Calabria ora viene puntualmente bocciato pure da Goletta Verde di Legambiente che, dopo l’annuale sopralluogo, ha rilevato 13 località inquinate nelle quali si supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione. Siamo costretti, per l’ennesima volta, a dover constatare – prosegue il consigliere regionale di FdI – la scottante mortificazione delle straordinarie bellezze naturali calabresi a causa delle criticità ambientali e la sfacciata noncuranza del governo regionale di fronte alla concreta prospettiva di forti penalizzazioni per le aziende del settore e per gli operatori della ricettività turistico-balneare, e ai timori e l’allarme per gli effetti negativi che si profilano per la stessa salute pubblica delle nostre comunità”.
Nicolò spiega di aver “depositato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta per avere un riscontro preciso, dal presidente della Giunta, al fine di conoscere quali interventi urgenti si intendono adottare al fine di superare le ataviche criticità del sistema depurativo regionale, in una logica volta a valorizzare le potenzialità turistiche del territorio costiero. Quando diciamo ‘sfacciata noncuranza del governo regionale’ – aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – ci riferiamo alla trascuratezza, rilevata per la non-pervenuta risposta scritta all’interrogazione presentata dal sottoscritto il 7 giugno scorso al presidente della Giunta regionale”. Nicola quindi osserva: “Il quadro sconcertante e di grave preoccupazione trova ampia certificazione ufficiale e nella massima sede istituzionale dalla stessa Giunta Oliverio, nel corso dell’audizione del dirigente generale dipartimento Presidenza della Regione, sentito in commissione parlamentare d’ inchiesta sulle ecomafie che da mesi ormai ha aperto un dossier-Calabria. In audizione parlamentare è stato ammesso ufficialmente che in questi ultimi quattro anni non è stata realizzata concretamente nessun’opera, malgrado una mole notevole di interventi pianificati e programmati, con 160 milioni di euro stanziati, più 45 milioni di fondi Por. Ci sono solo – conclude il consigliere regionale di FdI – impegni di spesa, studi e interventi definiti, convenzioni con oltre cento Comuni, ma in quattro anni neppure un cantiere è davvero ancora partito”.
Nicolò spiega di aver “depositato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta per avere un riscontro preciso, dal presidente della Giunta, al fine di conoscere quali interventi urgenti si intendono adottare al fine di superare le ataviche criticità del sistema depurativo regionale, in una logica volta a valorizzare le potenzialità turistiche del territorio costiero. Quando diciamo ‘sfacciata noncuranza del governo regionale’ – aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – ci riferiamo alla trascuratezza, rilevata per la non-pervenuta risposta scritta all’interrogazione presentata dal sottoscritto il 7 giugno scorso al presidente della Giunta regionale”. Nicola quindi osserva: “Il quadro sconcertante e di grave preoccupazione trova ampia certificazione ufficiale e nella massima sede istituzionale dalla stessa Giunta Oliverio, nel corso dell’audizione del dirigente generale dipartimento Presidenza della Regione, sentito in commissione parlamentare d’ inchiesta sulle ecomafie che da mesi ormai ha aperto un dossier-Calabria. In audizione parlamentare è stato ammesso ufficialmente che in questi ultimi quattro anni non è stata realizzata concretamente nessun’opera, malgrado una mole notevole di interventi pianificati e programmati, con 160 milioni di euro stanziati, più 45 milioni di fondi Por. Ci sono solo – conclude il consigliere regionale di FdI – impegni di spesa, studi e interventi definiti, convenzioni con oltre cento Comuni, ma in quattro anni neppure un cantiere è davvero ancora partito”.