Vittima del clan Mancuso, denuncia e riapre il tabacchino: “Fiducia nello Stato”

Riaprirà domani alle ore 17,30 a Nicotera, nel Vibonese, la tabaccheria di Carmine Zappia, il 53enne finito nel “mirino” del clan Mancuso ma che, grazie alle sue denunce, ha permesso ai carabinieri ed alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro di mandare a giudizio per estorsione ed usura (reati aggravati dalle modalità mafiose) dieci persone fra cui il boss 82enne Antonio Mancuso. “Ho ricevuto sostegno da ogni parte – dichiara Zappia all’Agi – e tanti sono stati gli attestati di vicinanza e le manifestazioni di solidarietà che mi sono giunti dopo la denuncia. Ho sentito lo Stato vicino e voglio ringraziare tutti per gli incoraggiamenti ad andare avanti. Spero di poter ritornare poco alla volta alla normalità ed alla mia vita insieme alla mia famiglia. Non sarà facile ricominciare ma è l’unica cosa possibile in una situazione come questa e farò di tutto per riuscirci”.

Operazione “Maqlub”

Operazione “Maqlub”

Il tabacchino di Carmine Zappia si trova in via Foschea a Nicotera. L’operazione antimafia “Maqlub” (che in arabo significa ribaltamento) è scattata il 18 luglio dello scorso anno. Nel procedimento penale si sono costituiti parte civile – oltre a Carmine Zappia – anche la Regione Calabria e il Comune di Nicotera. Assente, invece, la Provincia di Vibo Valentia che pure era stata individuata dalla Dda di Catanzaro quale parte offesa. Il processo in abbreviato si aprirà il 19 ottobre, quello con rito ordinario il 5 ottobre dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. L’accusa è rappresentata dal pm della Dda di Catanzaro Antonio De Bernardo.
Dal gennaio al marzo 2018, gli imputati avrebbero indotto la vittima ad accettare di estinguere un debito versando loro 15mila euro ogni tre mesi (importo che effettivamente Carmine Zappia versava nel gennaio 2018), somma poi ridotta a cinquemila euro ogni tre mesi (importo che la vittima versava ad Antonio Mancuso nel marzo 2018). Antonio Mancuso ed il nipote Alfonso Cicerone avrebbero inoltre prospettato alla vittima la possibilità di cedere loro l’intero negozio di arredamenti e la tabaccheria che da domani, invece, riaprirà al pubblico per volontà di Carmine Zappia.

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