“Niente autobotti sulla fascia jonica e tirrenica”, Vigili del Fuoco calabresi in stato di agitazione

Proclamato stato di agitazione tra i Vigili del Fuoco: "E' stato messo in discussione il diritto al soccorso dei nostri concittadini”

La Fns Cisl, Federazione Nazionale della Sicurezza di Reggio Calabria, ha proclamato lo stato di agitazione dei Vigili del Fuoco del Comando Metropolitano. La sigla afferma che la decisione sia stata assunta per “senso di responsabilità” verso i cittadini di tutta l’Area Metropolitana e verso quei colleghi che “quotidianamente in prima linea garantiscono il soccorso”. Nel documento di proclamazione dello stato di agitazione, che è stato inoltrato al Ministro dell’Interno e a tutti gli uffici discendenti competenti, compreso il Prefetto Massimo Mariani, la Fns Cisl denuncia delle “gravi carenze che – affermano il Segretario Generale di Reggio, Giuseppe Rodà, e il Segretario Territoriale di categoria Vigili del Fuoco Maurizio Pipari – ad oggi, nonostante l’instancabile dedizione dei vigili del fuoco, mettono in discussione il diritto al Soccorso dei nostri concittadini”. “Non assisteremo silenti alla chiusura delle sedi di servizio. Non ci rassegneremo al fatto di dover aprire una discussione per stabilire una classifica su quali sedi chiudere o lasciare sotto numero, questo vorrebbe dire mettere in discussione la sicurezza dei cittadini e degli operatori stessi”, sbottano. I dirigenti sindacali sostengono di aver chiesto più volte al Capo del Corpo, tramite il Comando Metropolitano e la Direzione Regionale, di rivedere il decreto sulla ripartizione degli organici ma, ad oggi, di ver ricevuto solo rassicurazioni “e nulla più”.

“Non potremo contare sul supporto di autobotti e autoscale”

“Non potremo contare sul supporto di autobotti e autoscale”

“Noi – affermano Rodà e Pipari – riteniamo che il nostro Comando sia stato penalizzato, e conseguentemente i cittadini di tutta l’area metropolitana, da una discutibile scelta che ha portato ad una incomprensibile riduzione degli organici per la sede Centrale e la mancata riclassificazione delle sedi di Palmi e Siderno”. “Ciò – proseguono – comporta per le squadre impegnate sul territorio, di non poter contare sui mezzi di supporto (autobotte e autoscala), sia nella fascia jonica che tirrenica, sperando nel supporto della sede Centrale con tempi di percorrenza improponibili a causa delle lunghe distanze e dal ben noto assetto viario; tenendo in conto comunque che ciò non sempre sarà possibile, vista la situazione attuale che in sede Centrale non consente di andare oltre la composizione di una sola squadra di intervento e di un solo mezzo di supporto”. A fronte di tutto ciò, oltre alle asserite “gravi carenze” e al mancato completamento degli organici, in contraltare all’impegno dei lavoratori, “poco o niente viene messo in campo dall’Amministrazione la quale, con metodo puramente ragionieristico, continua a chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori impiegandoli anche in servizi collaterali al soccorso, certamente necessari, ma senza prevederne il rimpiazzo, menomando ulteriormente il dispositivo di soccorso”. “Pertanto – concludono Rodà e Pipari – i cittadini devono sapere che i Vigili del Fuoco reggini dicono basta, se dalla procedura di conciliazione non arriveranno risposte adeguate, non esiteranno ad incrociare le braccia, rassicurando comunque che mai faranno venir meno il loro supporto essenziale per il cittadino”.

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