No ai botti per rispetto agli ucraini, dal vescovo calabrese nessun passo indietro

Il presule ha sottolineato il fatto che i fuochi d'artificio "possono creare turbamento nei tanti profughi ucraini"
panzetta

“Siccome come pastore della Diocesi ho un ruolo decisivo nell’organizzazione della festa della Madonna di Capocolonna, voglio confermare ufficialmente la decisione ecclesiale di non realizzare i tradizionali fuochi pirotecnici in occasione dei festeggiamenti religiosi in onore della Patrona della nostra Chiesa locale”. Nessun passo indietro da parte dell’arcivescovo di Crotone Santa Severina Angelo Panzetta rispetto alla decisione adottata nei giorni scorsi di rinunciare ai fuochi d’artificio che tradizionalmente concludono i festeggiamenti per la Madonna di Capo colonna, la festa patronale più antica e sentita della città (LEGGI QUI).

“Le polemiche? Non mi sorprendono”

“Le polemiche? Non mi sorprendono”

La necessità di ribadire con fermezza il pensiero già espresso la scorsa settimana è stata dettata al presule dalle polemiche inevitabilmente hanno accompagnato la sua scelta e che Panzetta bolla senza mezzi termini: “Un dibattito che, per la verità, non mi ha particolarmente colpito per il suo livello e la sua qualità sociale, culturale e spirituale”. L’arcivescovo ricorda quindi che i motivi della sua scelta “sono legati alla volontà di realizzare un segno pubblico di sobrietà, di condivisione e di solidarietà. Tale orientamento, quindi, nasce dalla necessità per la comunità ecclesiale di riferirsi primariamente al Vangelo e ai segni della volontà di Dio che sono disseminati nel tempo che stiamo vivendo”.

“Botti possono essere turbamento per i profughi”

Il presule, nella fattispecie, ha sottolineato il fatto che i ‘botti’ possono creare turbamento nei tanti profughi ucraini, specie fra i bambini, che in tanti si sono rifugiati a Crotone e ricordare loro l’orrore delle guerra. Inoltre ha ritenuto opportuno che la spesa sostenuta per i fuochi d’artificio e le luminarie sia devoluta ai poveri e agli stessi profughi.

Associazioni hanno deciso di organizzarli in proprio

L’arcivescovo Panzetta commenta quindi la decisione di alcune associazioni cittadine di organizzare fuochi pirotecnici in proprio: “Alcuni hanno manifestato la volontà di organizzare autonomamente, al di fuori della progettazione ecclesiale e con risorse proprie, uno spettacolo pirotecnico durante la processione della venerata icona della Vergine di Capocolonna. Auspico vivamente – afferma Panzetta – che, se questa idea dovesse prendere corpo in un progetto concreto, all’interno di esso siano adeguatamente ponderati tutti i valori in gioco e sia considerato responsabilmente il contesto storico e sociale nel quale l’iniziativa si dovrebbe realizzare”.

“Valenza educativa e sociale non trascurabile”

Il presule torna, infine, sulle polemiche scoppiate in seguito alla sua decisione e soprattutto sui toni che hanno assunto: “Penso che i dibattiti, quando restano nei canoni della civiltà e del rispetto per tutti, costituiscano un’opportunità di crescita per una comunità che cerca di comprendere per agire responsabilmente, anche perché il criterio del ‘si è sempre fatto così’, non è sufficiente per dare ragione di scelte che hanno una valenza educativa e sociale non trascurabile. Concludo nella speranza che la questione dei fuochi non ci faccia perdere il vero ‘focus’ delle feste religiose che consiste nella gioia di contemplare nei santi, e ancor più nella Vergine Maria, lo splendore e la fecondità della grazia di Cristo che per il battesimo è innestata vitalmente anche nelle nostre vite”.

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