Nomine in Regione Calabria, il Codacons presenta esposto alla Corte dei Conti

vigilanza Cittadella

“Mentre i calabresi sono costretti a rimanere in casa e le imprese soffocano per i provvedimenti restrittivi, figli di una sanità in ginocchio, la politica locale si affretta per dispensare incarichi ad amici e parenti, prima dello scioglimento del consiglio regionale. La morte del Presidente comporta le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio regionale. Tuttavia, fino a nuove elezioni (da svolgersi entro 60 giorni), Giunta e Consiglio rimangono in carica, ma solamente per garantire l’ordinaria amministrazione. Dovranno limitarsi, quindi, ad adottare esclusivamente atti “urgenti ed improrogabili”. Ovvero quegli atti che, laddove venissero omessi, finirebbero per provocare un gravissimo danno o la cui mancanza configurerebbe un inadempimento rispetto a precisi obblighi imposti dalle leggi, da provvedimenti amministrativi o da impegni contrattuali. Eppure, in un momento così tragico, sia dal punto di vista sanitario che economico, assistiamo ad atti che con l’ordinaria amministrazione c’entrano ben poco – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons.

“La corte dei miracoli. Proprio mentre il presidente Conte annunciava in diretta tv che la Calabria era “zona rossa” a causa di una sanità allo sfascio, il presidente f.f. Spirlì era intento a dispensare nomine. Ben 8 solo negli ultimi tre giorni. Altro che ufficio di collocamento. Sicuramente soggetti indispensabili per il funzionamento del suo Ufficio di Gabinetto e della sua struttura personale, così come fondamentali saranno non uno, ma ben due autisti. Tutti costi – prosegue Di Lieto –  che finiranno per pesare sulle casse regionali e di conseguenza sui cittadini. Eppure, in tempi di crisi, un incarico non lo si nega a nessuno. Trattandosi di un comportamento difforme rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e ritenendo siano atti che non rientrano nell’ordinaria amministrazione – si legge in una nota del Codacons – riteniamo doveroso chiedere l’intervento della Corte dei Conti affinché approfondisca e valuti se sussistano gravi irregolarità in siffatte nomine nonché se sussista un danno relativamente alla gestione delle risorse finanziarie della Regione.

“La corte dei miracoli. Proprio mentre il presidente Conte annunciava in diretta tv che la Calabria era “zona rossa” a causa di una sanità allo sfascio, il presidente f.f. Spirlì era intento a dispensare nomine. Ben 8 solo negli ultimi tre giorni. Altro che ufficio di collocamento. Sicuramente soggetti indispensabili per il funzionamento del suo Ufficio di Gabinetto e della sua struttura personale, così come fondamentali saranno non uno, ma ben due autisti. Tutti costi – prosegue Di Lieto –  che finiranno per pesare sulle casse regionali e di conseguenza sui cittadini. Eppure, in tempi di crisi, un incarico non lo si nega a nessuno. Trattandosi di un comportamento difforme rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge e ritenendo siano atti che non rientrano nell’ordinaria amministrazione – si legge in una nota del Codacons – riteniamo doveroso chiedere l’intervento della Corte dei Conti affinché approfondisca e valuti se sussistano gravi irregolarità in siffatte nomine nonché se sussista un danno relativamente alla gestione delle risorse finanziarie della Regione.
Spiace dover sottolineare l’assordante silenzio da parte delle opposizioni”.

“Vogliamo augurarci che il presidente Spirlì – conclude Di Lieto – ci sorprenda e, restituendo la dignità perduta alla nostra regione, revochi tutte le nomine effettuate a far tempo dalla data della morte del Presidente Santelli. Altrimenti sarà chiaro come l’interesse a rimanere su quelle poltrone sia squisitamente economico”.

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