“Non è l’Arena”, buco da un miliardo all’Asp di Reggio. E Bevere spende 31mila euro in arredi

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di Antonio Battaglia – Continua il caos della campagna vaccinale. In Calabria, il sistema organizzativo per la somministrazione della prima dose agli ultra ottantenni è andato in tilt. E’ quanto denuncia la puntata odierna di “Non è l’Arena”, trasmissione condotta da Massimo Giletti su La7.

Il focus si concentra inizialmente sulle immagini clamorose che arrivano da Reggio Calabria, dove centinaia di anziani e accompagnatori hanno preso d’assalto il palazzo del consiglio regionale per attendere il proprio turno nella lista delle vaccinazioni. Il commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, Giovanni Meloni, commenta affermando che “alcune scene appaiono un po’ deformate. Si faceva solo notare la necessità della prenotazione, un metodo che avevamo studiato con cura. Esiste la piattaforma di Poste Italiane con un sistema centralizzato per la prenotazione online, ma noi non l’abbiamo ancora avuto. E in altre regioni c’è già”.

Il focus si concentra inizialmente sulle immagini clamorose che arrivano da Reggio Calabria, dove centinaia di anziani e accompagnatori hanno preso d’assalto il palazzo del consiglio regionale per attendere il proprio turno nella lista delle vaccinazioni. Il commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, Giovanni Meloni, commenta affermando che “alcune scene appaiono un po’ deformate. Si faceva solo notare la necessità della prenotazione, un metodo che avevamo studiato con cura. Esiste la piattaforma di Poste Italiane con un sistema centralizzato per la prenotazione online, ma noi non l’abbiamo ancora avuto. E in altre regioni c’è già”.

Le spese pazze di Bevere

All’Asp di Reggio, Meloni dixit, esiste un buco che ammonta a un miliardo di euro. Nel frattempo, il direttore generale del dipartimento Salute della Regione Calabria, Francesco Bevere, rinnova l’ufficio della zona dirigenziale. Giletti elenca tutti gli acquisti contenuto nel documento ufficiale: una parete contenitore, otto sedute direzionali, ventiquattro sedute di attesa, scrivanie, tavoli, divani, appendiabiti e lampade. Una spesa da ben 31mila euro, che il giornalista Lino Polimeni cerca di porre all’attenzione del commissario alla Sanità regionale Guido Longo. “Questi soldi erano destinati anche agli arredi di altri uffici”, è la sua dichiarazione lapidaria. Nel mentre, l’ennesima pagina di malasanità calabrese va in onda sulle reti nazionali. 

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