“Non è l’Arena”, i furbetti del vaccino a Luzzi e lo scontro tra Longo e Morra

Le difficoltà della campagna di vaccinazione sono enormi e le somministrazioni sono gestite in maniera alquanto confusa, con i dipendenti comunali inseriti tra le categorie prioritarie

di Antonio Battaglia – La nostra regione continua ad occupare l’ultima posizione nella speciale classifica sulla proporzione tra i vaccini ricevuti e quelli somministrati. Le difficoltà sono enormi e le somministrazioni sono gestite in maniera alquanto confusa, con i dipendenti comunali inseriti tra le categorie prioritarie. E’ quanto denuncia la puntata odierna di “Non è l’Arena”, trasmissione condotta da Massimo Giletti su La7.

I riflettori si spostano precisamente su Luzzi, comune in provincia di Cosenza. L’inviata Cristina Mastrandrea fa luce sul caso dei cosiddetti “furbetti del vaccino” chiedendo al responsabile della Protezione civile del Comune, Italo Marino, il motivo della vaccinazione del figlio ventisettenne del segretario comunale Santopaolo mentre ultraottantenni e altre categorie fragili sono ancora in attesa. Il funzionario risponde che il ragazzo in questione aveva fatto la fila per il vaccino dalle ore 8 alle ore 15, aggiungendo che il direttore del distretto sanitario Valle Crati, Ottorino Zuccarelli, aveva chiesto di non “buttare le dosi rimaste e somministrarle ai soggetti interessati”. Tesi confermata poi dallo stesso segretario comunale.

I riflettori si spostano precisamente su Luzzi, comune in provincia di Cosenza. L’inviata Cristina Mastrandrea fa luce sul caso dei cosiddetti “furbetti del vaccino” chiedendo al responsabile della Protezione civile del Comune, Italo Marino, il motivo della vaccinazione del figlio ventisettenne del segretario comunale Santopaolo mentre ultraottantenni e altre categorie fragili sono ancora in attesa. Il funzionario risponde che il ragazzo in questione aveva fatto la fila per il vaccino dalle ore 8 alle ore 15, aggiungendo che il direttore del distretto sanitario Valle Crati, Ottorino Zuccarelli, aveva chiesto di non “buttare le dosi rimaste e somministrarle ai soggetti interessati”. Tesi confermata poi dallo stesso segretario comunale.

“L’Asp ha chiesto al Comune di fare una lista di servizi essenziali e noi abbiamo inserito anche i dipendenti comunali. Doveva essere l’Asp a confermare, per noi erano essenziali” aggiunge convintamente Marino. Mastandrea poi intercetta Zuccarelli per chiedergli lumi sull’ingarbugliata vicenda. Il direttore sanitario, dal suo canto, dribbla però le domande rimandandole a Marino e sostenendo a gran voce di non essere “autorizzato a parlare”.

Le dichiarazioni di Morra

Intervenuto alla puntata in modalità telematica, il commissario alla sanità calabrese Guido Longo ammette di non essere d’accordo con quanto avvenuto a Luzzi. Ospite in studio, il senatore del M5s Nicola Morra sostiene invece che “nella sanità calabrese c’è una forte infiltrazione della politica. “L’8 aprile – dice – ho comunicato che sarebbe stata mia intenzione studiare i dati per appurare fenomeni anomali. Se la categoria “altro” risulta più vaccinata della categoria over 80, io mi pongo qualche problema.  Se un commissario – prosegue – mi risponde che i nominativi nella categoria “altro” possono essere frutto di errori, c’è un errore che riguarda tutta la tabella. Con quali dati rigorosi posso fare un’analisi?”.

I dipendenti regionali della sanità vaccinati

La giornalista Dina Lauricella interviene con una domanda diretta a Longo: “Ha fatto vaccinare i dipendenti regionali amministrativi della sanità, non capisco che tipo di infezione si possono prendere. Da taglio di foglio A4?”. La risposta del commissario fa luce sul problema del dipartimento sanità: “Facciamo anche incontri quotidiani con responsabili dei vari settori delle Asp e aziende ospedaliere. Ritengo – afferma – che i dipendenti del mio dipartimento svolgano un ruolo essenziale e facciano comunità con tutti gli altri. Se i capi dipartimento me lo richiederanno, farò vaccinare i loro dipendenti”.

Sul punto Morra mostra il suo disappunto e incalza Longo in merito alla figura di Ottorino Zuccarelli, che sarebbe macchiato di una condanna in primo grado, sottolineando poi l’inefficienza di Spirlì. Dal canto suo, il commissario ribadisce che, se in Calabria ieri sono stati somministrati 19mila vaccini, il merito è anche ” del presidente ff e del generale Figliuolo, che mi ha fatto affiancare da una struttura dell’esercito”.

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