“Non è L’Arena” diventa sempre più catanzarese. La trasmissione condotta da Massimo Giletti, in onda su La 7 domenica sera, continua ad occuparsi del caso Catanzaro e dell’inchiesta denominata “Gettonopoli”, nella quale sono indagati 29 consiglieri comunali del capoluogo di regione.
Ieri, le telecamere di La 7 sono tornate a Palazzo De Nobili, sede del Comune, oggi invece hanno fatto irruzione negli studi di Articolo 21, trasmissione in onda su Calabria TV alle 14.30, condotta da Lino Polimeni.
Ieri, le telecamere di La 7 sono tornate a Palazzo De Nobili, sede del Comune, oggi invece hanno fatto irruzione negli studi di Articolo 21, trasmissione in onda su Calabria TV alle 14.30, condotta da Lino Polimeni.
La redazione di “Non è L’Arena” si è, infatti, interessata ad un episodio avvenuto nel corso di una trasmissione andata in onda lunedì, durante la quale Lino Polimeni si è confrontato con toni accesi con il figlio, Marco Polimeni, presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro, che domenica sera ha avuto uno scontro verbale violento con Giletti, finito all’attenzione di tutti i media nazionali.
La redazione del noto programma di La 7 ha preso delle immagini di una puntata andata in onda all’indomani dell’inchiesta che ha travolto i consiglieri comunali catanzaresi, durante la quale Lino Polimeni chiedeva le dimissioni di sindaco, presidente del Consiglio Comunale e di tutti i consiglieri per concretizzare un atto di trasparenza, che i cittadini meritavano, dopo il caos generato da un’inchiesta tutta da decifrare e che dovrà essere chiarita dalla magistratura. “Vogliono mettere in risalto la trasparenza di Articolo 21 – ha detto a Calabria 7 Lino Polimeni – perché attraverso la televisione da anni raccontiamo ai calabresi la verità. La mia richiesta di dimissioni non ha il senso giustizialista, ma etico. Si doveva ai catanzaresi, per dimostrare chi è pulito e chi no, anche per evitare il calderone nel quale alla fine ci sono finiti tutti”. (a.m.)
Redazione Calabria 7