Non si ferma il calvario degli idonei della Sanità, manifestazione a Roma

sanità in Calabria

Non è finito il calvario degli idonei che inviano una lettera aperta dove esprimono la loro amarezza per la mancata assunzione.

Inoltre rendono noto che il prossimo 15 gennaio manifesteranno a Roma per tutelare i loro diritti. “Noi ci chiamiamo Lucia, Pasquale, Giovanni, Giorgia, Enzo, Gianluca, Debora, Vincenzo, Said, Lucrezia, Erika, Francesca, Manuela, Elisabetta, Simone, Alina, Paolo, Claudio…siamo migliaia, abbiamo superato un concorso pubblico con il nostro merito, siamo IDONEI” inizia così la dura lettera di chi ancora sta combattendo per un posto di lavoro. Gli idonei ai concorsi sanitari partono dal termine ‘Meritocrazia’. Concezione della società in base alla quale le responsabilità direttive dovrebbero essere affidate ai più meritevoli, ossia a coloro che mostrano di possedere in maggior misura intelligenza e capacità naturali, oltreché di impegnarsi nello studio e nel lavoro.

Inoltre rendono noto che il prossimo 15 gennaio manifesteranno a Roma per tutelare i loro diritti. “Noi ci chiamiamo Lucia, Pasquale, Giovanni, Giorgia, Enzo, Gianluca, Debora, Vincenzo, Said, Lucrezia, Erika, Francesca, Manuela, Elisabetta, Simone, Alina, Paolo, Claudio…siamo migliaia, abbiamo superato un concorso pubblico con il nostro merito, siamo IDONEI” inizia così la dura lettera di chi ancora sta combattendo per un posto di lavoro. Gli idonei ai concorsi sanitari partono dal termine ‘Meritocrazia’. Concezione della società in base alla quale le responsabilità direttive dovrebbero essere affidate ai più meritevoli, ossia a coloro che mostrano di possedere in maggior misura intelligenza e capacità naturali, oltreché di impegnarsi nello studio e nel lavoro.

Il termine con connotazione positiva, intende la concezione meritocratica come una valida alternativa sia alle possibili degenerazioni dell’egualitarismo sia alla diffusione di sistemi clientelari nell’assegnazione dei posti di responsabilità’ (Fonte Treccani). “Definizione che racchiude completamente la situazione odierna italiana, anche se a molti, o meglio, alla nostra classe dirigente, e soprattutto a lei, caro Generale Cotticelli, questo sostantivo è sconosciuto. Partiamo da una certezza, la Costituzione Italiana, la quale, nell’art.97 cita: Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. “…..si accede mediante concorso……” non pensiamo che sia una frase di difficile interpretazione, ma a quanto pare, la nostra classe politica concentra il suo unico pensiero alle parole “…salvo i casi stabiliti della legge.”

Il decreto legislativo n° 75 del 2017, poi trasformato in Legge, meglio conosciuto come “Legge Madia”, è stata la prima contromossa per non seguire la nostra Costituzione.

Decreto – scrivono gli idonei – nato per il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni, il quale consente alle pubbliche amministrazioni di assumere a tempo indeterminato il personale, non dirigenziale, che possedeva questi requisiti: risulti in servizio dopo la data di entrata in vigore della legge delega ° 124 del 2015 con contratti a tempo determinato presso la pubblica amministrazione; sia stato assunto a tempo determinato con procedure concorsuali (anche avvisi pubblici); abbia maturato tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi 8 anni entro il 31 Dicembre 2017″.

“A dir la verità e per onestà intellettuale, possiamo anche condividere la motivazione di questa scelta. La possiamo condividere, in quel preciso momento storico, per alcuni ovvi motivi. Il primo è quello della condanna da parte della Corte di giustizia europea, avvenuta nel 2014, per abuso dei contratti a tempo determinato e per la creazione di migliaia di precari. Il secondo, probabilmente quello che ha inciso di più su questa scelta, è stato quello del decennale blocco del turnover e, per quanto riguarda soprattutto la sanità, le regioni in piano di rientro. Negli ultimi dieci anni, circa il 50% delle regioni italiane erano e sono in pieno piano di rientro, questo ha contribuito in maniera pesante al blocco delle assunzioni a tempo indeterminato.

Questo era il quadro nazionale nel 2017, oggi ci troviamo nel 2020 e le cose sono cambiate, non ci sono tutte quelle restrizioni elencate precedentemente.

Sono stati espletati, in Italia, centinaia di concorsi a tempo indeterminato, creando centinaia di graduatorie di Idonei”. Nella lettera questi professionisti, giovani e meno giovani, padri, madri, figli e anche nonni, momento, sottolineano che sarebbe stata calpestata “la dignità e il merito”. “Non esistono più scuse, chiediamo lo scorrimento delle graduatorie vigenti. Chiediamo che venga esercitato quello che è un nostro diritto. Un diritto che per il quale abbiamo fatto sacrifici, abbiamo investito tempo e risorse, abbiamo combattuto e sudato, un diritto che in questi giorni sta venendo cancellato dalla proroga della Legge Madia”. Gli idonei attaccano il Commissario alla sanità,Generale Cotticelli, reo di “aver fatto solo promesse, promesse non mantenute, anzi chiamiamole con il loro vero nome, bugie” scrivono gli idonei.

“Ci ha riempito solo di bugie, ci ha promesso lo scorrimento delle graduatorie, uno scorrimento cospicuo per colmare tutte quelle carenze accumulate nell’ultimo decennio, ma si sono rivelate bugie, solo bugie! Complimenti! Anche negli ultimi giorni del 2019 si è dimostrato il tutore dell’illegalità, per l’ennesima volta ha prorogato .contratti a tempo determinato, contratti che dovevano cessare e invece, ancora una volta, ha deciso in modo totalmente arbitrario di prorogare, fregandosene della presenza delle graduatorie a tempo indeterminato. Ci aveva promesso novità prima del termine del 2019, il rinnovo dei tempi determinati non è una novità, anzi lei è diventato uno specialista in questo campo, il fabbisogno è sconosciuto”.

“Caro Generale le ricordiamo che, ai sensi dell’art. 36, comma 2,D.Lgs. n. 165/2001 il lavoro a tempo determinato è ammesso “per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale”.

L’ente/azienda pubblica potrà: utilizzare proprie graduatorie a tempo indeterminato, riguardanti la medesima categoria e profilo professionale; attingere a graduatorie a tempo indeterminato di altra amministrazione. In altri termini – aggiungono gli idonei – le amministrazioni che vogliono reclutare personale a tempo determinato devono utilizzare le graduatorie a tempo indeterminato per profili corrispondenti, poiché la proroga della validità delle graduatorie a tempo indeterminato si applica anche per il loro scorrimento ai fini delle assunzioni a tempo determinato. A noi una domanda sorge spontanea, ma per quale motivo è stato nominato Commissario ad acta in Calabria? Per migliorare la situazione ed attuare il cambiamento oppure per lasciarla cosi come si trova? Le facciamo questa domanda perché per rovinare la nostra situazione bastava già la nostra classe politica, che nel campo del disastro amministrativo regionale ha un’esperienza pluridecennale.

Generale, non dimentichiamoci di quei personaggi che si sono introdotti in alcuni uffici con liquido infiammabile e hanno architettato, insieme ad alcuni sindacalisti, quella farsa di darsi fuoco, che anziché far intervenire le forze dell’ordine per essere portati via, hanno ottenuto un accordo vergognoso.

Un accordo, stile fantacalcio (ma quello è un gioco, questa è la realtà), uno scambio di personale per scavalcare una legge nazionale senza precedenti. Una schifezza senza eguali, e caro Generale, non si preoccupi, gli sfottò da questi personaggi li abbiamo ricevuti tutti, veramente ci stanno ancora prendendo in giro. Ma noi non abbiamo voglia di essere calpestati, non abbiamo voglia di pensare che per l’ennesima volta la legalità dovrà farsi da parte, chissà per quale oscuro motivo, poi a pensar male ci si indovina sempre.

Non vogliamo fomentare nessuna guerra tra poveri, noi vogliamo rispetto! I politici vogliono la stabilizzazione dei precari, per noi va bene ma solo dopo lo scorrimento di tutte le graduatorie vigenti, solo dopo l’assunzione di tutti gli idonei, di qualsiasi graduatoria e di qualsiasi categoria professionale, solo dopo la nostra assunzione, perché siamo meritevoli, sui posti rimanenti si può pensare ad una eventuale stabilizzazione, ma solo dopo gli aventi diritto!”. A chiusura della missiva gli idonei sottolineano:” Abbiamo decido di scendere in piazza, il 15 Gennaio 2020 a Roma in piazza Vidoni alle ore 14, abbiamo deciso di rivendicare i nostri diritti, abbiamo deciso di prenderci ciò che ci siamo meritati!” (C.M.)

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