Assolti perché il fatto non sussiste. Crollano le accuse della Procura di Catanzaro per i legali rappresentanti e soci dell’associazione Centro disabili “Prisma Onlus”, accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazioni ai danni dello Stato. Il gup del Tribunale di Catanzaro Gabriella Logozzo ha scagionato con formula ampia Angelo Gullà, 54 anni e Giuseppina Ranieri, 57 anni, entrambi residenti a Davoli, accogliendo le argomentazioni difensive degli avvocati Enzo Ioppoli e Angela La Gamma.
La richiesta del pm e le ipotesi accusatorie
La richiesta del pm e le ipotesi accusatorie
Il pm, invece, in aula, aveva chiesto due anni e quattro mesi per ciascuno degli imputati, perché attraverso una convenzione stipulata con la Regione Calabria nel febbraio 2011, si sarebbero procurati un ingiusto profitto, consistito nell’ottenere finanziamenti con artifici e raggiri, producendo una falsa documentazione. In particolare avrebbero attestato l’operatività della struttura anche di sabato, nelle festività natalizie, il mese di agosto e in determinati periodi dell’anno, durante i quali non risultavano essere assunti dipendenti, inducendo in errore la Regione Calabria sull’effettiva operatività della Onlus e quindi sulla quantificazione del contributo da erogare, procurandosi un guadagno indebito di 140.556 euro relativo a fatti accaduti a San Sostene dal 1 ottobre 2012 al 12 aprile 2017. Ma c’è dell’altro, gli imputati, secondo il castello accusatorio avrebbero ottenuto contributi pubblici, per un ammontare di 21.840,58 euro, destinati a favorire la realizzazione e la promozione di attività di pubblico interesse, utilizzati invece per scopi personali. Accuse venute meno alla luce del verdetto del gup che ha assolto gli imputati, giudicati con rito abbreviato, con formula ampia, disponendo il dissequestro delle somme. (g. p.)