Non tutti i contagiati da Covid possono votare, il caso della signora Rosetta

"Mi hanno dato un altro numero di telefono e un indirizzo e-mail, spiegandomi però che dovevo avere il certificato di isolamento"

I positivi, spiega il Viminale, “possono votare presso il Comune di residenza, facendo pervenire al sindaco del Comune nelle cui liste sono iscritti, in un periodo compreso tra il 10° e il 5° giorno antecedente quello della votazione, una dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio” e “un certificato che attesti la sottoposizione a trattamento domiciliare o la condizione di isolamento per Covid-19”. Le circolari delle prefetture ricalcano le disposizioni del ministero dell’Interno, fissando quindi il termine per la richiesta di voto domiciliare a cinque giorni prima delle elezioni. E le 87.067 persone risultate positive dopo il 20 settembre? È il caso della signora Rosetta Cannistrà, 55enne residente a Milano, insieme al figlio, elettore di 27 anni, anche lui positivo al Covid. “Il medico di base mi ha prescritto il tampone. L’ho fatto martedì e ho saputo della mia positività martedì in tarda serata. Mercoledì mattina – racconta all’Adnkronos – ho chiamato il Comune, per chiedere informazioni sul voto. Mi ha risposto un’operatrice e dopo un po’ di attesa, mi ha detto che i malati di Covid non possono votare”. La signora, però, non si è data per vinta: “Ci sono rimasta male, questa cosa proprio non mi andava, perché io alle politiche ho sempre votato”.

A quel punto – e siamo a giovedì – Rosetta ha provato con i social. Sotto a un tweet del Comune di Milano dedicato alle elezioni, ha commentato: “Per chi è positivo al Covid, però, non ci date la possibilità di votare”. Poi la signora Cannistrà ha nuovamente chiamato gli uffici comunali: “Mi hanno dato un altro numero di telefono e un indirizzo e-mail, spiegandomi però che dovevo avere il certificato di isolamento dell’Ats”. E qui il secondo problema, perché “il certificato è disponibile solo da oggi, ma arrivata a questo punto è inutile, perché è troppo tardi”. Il Comune di Milano – a quanto apprende l’Adnkronos – ha infatti chiuso i termini per la richiesta di voto domiciliare alle 12 di sabato 24 settembre, spingendosi così ben oltre la scadenza fissata dal Viminale. Una proroga comunque non pubblicizzata, tanto che alla fine gli elettori milanesi positivi al Covid che usufruiranno del voto da casa saranno una decina (su quasi 1.200 contagi registrati nel capoluogo in soli tre giorni, tra mercoledì e venerdì, stando ai diffusi dai bollettini della Regione). (Adnkronos)

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