di Danilo Colacino – La più atroce delle beffe per le Aquile si materializza a un paio di minuti dalla fine dei tempi regolamentari. È l’88’ quando il Feralpisalò arriva a un 2 – 2 più trovato che cercato. Eppure il pareggio ospite a un certo punto è cosa fatta e per il Catanzaro è notte fonda. Poco dopo, il primo a presentarsi in sala stampa è il presidente Floriano Noto, sinceramente amareggiato quasi fino alla stizza. Si tratta di un patron che, contrariamente al suo carattere british, al triplice fischio ha affrontato a brutto muso l’arbitro Daniel Amabile di Vicenza, puntandogli il dito contro e venendo contenuto a fatica da mister Gaetano Auteri. Un comportamento che per una personalità del calibro di Noto è davvero inedito, per non dire raro.
Le sue prime parole sono: “La partita la stavamo vincendo e forze esterne, con un calcio d’angolo inesistente, ci hanno condannato. Il direttore di gara dovrà rispondere di un atteggiamento assolutamente particolare. Abbiamo subìto ammonizioni a iosa. Oggi i ragazzi hanno dato l’anima. C’erano diverse migliaia di spettatori sugli spalti e li ringrazio uno per uno. Ma è l’epilogo di una stagione sfortunata con il problema (verosimilmente muscolare, ndr) di Figliomeni che ci è costato il presunto corner da cui è nato il pari. Comunque sia, non so se pensare che fosse tutto già deciso a tavolino. E se così dovesse essere, sono pronto a lasciare. La direzione è stata infatti a senso unico. Così facendo, ci costringono a schierare in campo la Berretti. Non siamo stati rispettati con ammonizioni per banali spallate mentre loro hanno fatto di tutto, passandola liscia. La partita ci è stata rubata e a rivederla con chi di competenza servirebbe soltanto a ottenere la ragione dei fessi. Mi prenderebbero per il culo, insomma, ma io non sono certo il tipo che si fa prendere in giro”. A seguire qualche veloce battuta su Auteri e sull’avvenire: “Ha un contratto biennale, quindi resterà. È chiaro, però, che sotto certi aspetti azzereremo tutto. Ma dobbiamo capire che siamo arrivati quasi al traguardo. Il gruppo comunque è solido e con valori sportivi elevati. E io potrò partire l’anno prossimo da una base positiva”.
Le sue prime parole sono: “La partita la stavamo vincendo e forze esterne, con un calcio d’angolo inesistente, ci hanno condannato. Il direttore di gara dovrà rispondere di un atteggiamento assolutamente particolare. Abbiamo subìto ammonizioni a iosa. Oggi i ragazzi hanno dato l’anima. C’erano diverse migliaia di spettatori sugli spalti e li ringrazio uno per uno. Ma è l’epilogo di una stagione sfortunata con il problema (verosimilmente muscolare, ndr) di Figliomeni che ci è costato il presunto corner da cui è nato il pari. Comunque sia, non so se pensare che fosse tutto già deciso a tavolino. E se così dovesse essere, sono pronto a lasciare. La direzione è stata infatti a senso unico. Così facendo, ci costringono a schierare in campo la Berretti. Non siamo stati rispettati con ammonizioni per banali spallate mentre loro hanno fatto di tutto, passandola liscia. La partita ci è stata rubata e a rivederla con chi di competenza servirebbe soltanto a ottenere la ragione dei fessi. Mi prenderebbero per il culo, insomma, ma io non sono certo il tipo che si fa prendere in giro”. A seguire qualche veloce battuta su Auteri e sull’avvenire: “Ha un contratto biennale, quindi resterà. È chiaro, però, che sotto certi aspetti azzereremo tutto. Ma dobbiamo capire che siamo arrivati quasi al traguardo. Il gruppo comunque è solido e con valori sportivi elevati. E io potrò partire l’anno prossimo da una base positiva”.
Gli fa eco il tecnico Auteri: “Il primo tempo siamo stati infastiditi dal vento contrario al cospetto di una rivale che cercava di produrre palle lunghe per Caracciolo. Ma nella ripresa abbiamo preso in mano il pallino e ribaltato la gara con pieno merito. Il Salò, a quel punto, si è limitato al solito canovaccio: buttare palloni in avanti. Peccato per il guaio fisico di Figliomeni. Devo tuttavia aprire il capitolo Amabile (l’arbitro, ndr), che sul 2 – 1 ha fatto di tutto. Certo, negli ultimi minuti dovevamo gestire meglio. Ma restano una serie di decisione strane. E pensare che loro hanno pure esultato. Credo che avrebbero dovuto essere più sportivi. A prescindere da tutto, l’unico motivo di felicità me l’ha data la presenza del numeroso pubblico che prima di andare via ci ha anche applaudito. Qualcuno mi chiede se di recente fossimo sulle gambe? Può darsi: è stato un campionato lungo e duro. Sui cambi, invece, dico che sono stati costretti o per sfruttare le caratteristiche di alcuni giocatori. Quelli che in quel momento mi servivano. Gente che tenesse palla o saltatori. Mi spiace poi per l’episodio di Eklu da cui si è sviluppata l’azione del maledetto, perché di maledizione si tratta, gol del pareggio”. Capitolo futuro per l’allenatore di Floridia: “Di ciò che sarà non è ora il caso di parlare. Ma mi limito a ribadire che ho un contratto e voglio restare. Qui sto bene. Ribadisco, però, ci sarà tempo e modo per ragionare su programmi e altri aspetti in vista della prossima stagione. Adesso abbiamo solo tanta amarezza”. Cala il sipario, dunque, sul torneo dei giallorossi che ce l’hanno messa tutta per affrancarsi dall’indigesta serie C, tuttavia non riuscendoci per più fattori. Appuntamento, quindi, all’anno che verrà”.