E’ sabato notte, il silenzio, squarciato dalle raffiche di vento, domina su tutto, ma non sul freddo. Noi di Calabria 7 ci troviamo appena fuori il centro sociale di Pontepiccolo, quartiere a nord di Catanzaro, aperto eccezionalmente, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, che ha accolto diverse persone bisognose, soprattutto in nottate dove la temperatura è prossima allo zero.
Loro sono i cosiddetti “Angeli”, con la A maiuscola i quali, per l’ennesima volta, si mettono a disposizione di chi ha bisogno. Quattordici volontari, delle associazioni Geruv, Cisom e Misericordia, guidati dal coordinatore del Gruppo Comunale di Volontariato – Protezione civile, Pierpaolo Pizzoni, preparano cibi caldi, offrono coperte per servirli ai senzatetto.
Loro sono i cosiddetti “Angeli”, con la A maiuscola i quali, per l’ennesima volta, si mettono a disposizione di chi ha bisogno. Quattordici volontari, delle associazioni Geruv, Cisom e Misericordia, guidati dal coordinatore del Gruppo Comunale di Volontariato – Protezione civile, Pierpaolo Pizzoni, preparano cibi caldi, offrono coperte per servirli ai senzatetto.
Organizzano controlli in tutta la città, come la notte appena trascorsa, dove il termometro segna 1 grado.
Pizzoni, durante queste operazioni, ci racconta come molti non accettano aiuti per vergogna. Addirittura quando viene offerto a loro una coperta, una bevanda calda, abbassano lo sguardo per non incontrare gli occhi di nessuno, rimanendo in silenzio per lungo tempo. “Potrebbero sentirsi giudicati e perdere la dignità”, ci sussurrano i volontari.
Uno di loro, durante il giro di perlustrazione delle associazioni, rifiuta qualsiasi aiuto. Si trova al palazzo della Provincia, coperto da cartoni e coperte di fortuna. Due, invece, nel quartiere Lido, accettano di buon grado l’aiuto, ma non vogliono abbandonare il solito posto “perchè non danno fastidio a nessuno e ormai si trovano bene”.
Intanto, all’interno del centro sociale di Pontepiccolo, arriva un senzatetto che occupa uno dei cinque posti letto. E’ infreddolito, mangia e beve qualcosa e poi va a riposare sotto le coperte. Si copre tutto, dalla testa ai piedi, per non farsi riconoscere da nessuno, non facendo catturare il suo sguardo. E’ stato portato da persone che avevano notato la sua difficoltà.
Lui, questa notte, ha dormito al caldo, sotto un tetto, con con persone dal cuore grande a disposizione. Altri, invece, hanno affrontato l’ennesima notte gelida, tra i rumori del vento e l’eco della difficoltà. Quella difficoltà che, un giorno, speriamo possa sparire dalla loro vita.
Intanto, di buonora, Pizzoni ci saluta perché riparte un’altra “ronda” per cercare qualcuno e accoglierlo nella struttura. Una “ronda” piena di speranza per ridare conforto a chi non ce l’ha da tempo.
Matteo Brancati – Redazione Calabria 7