Nuova inchiesta della Procura di Catanzaro, il presidente del Consiglio comunale sotto intercettazione

Dagli atti dell'avviso di conclusione indagini dell'operazione Corvo emerge un fatto inedito: c'è un nuovo fascicolo di inchiesta
Vicenda Sieco a Catanzaro, scatta la diffida nei confronti del sindaco Fiorita

di Gabriella Passariello- Emergono fatti inediti dal carteggio allegato all’avviso di conclusione delle indagini dell’operazione Corvo, dove Claudio Parente risulta indagato per peculato e corruzione in un atto contrario ai doveri di ufficio in concorso con i consiglieri comunali Francesco Gironda e Giuseppe Pisano per fatti accaduti il 30 luglio e l’1 agosto 2018. Nella documentazione viene riportato un atto, definito dagli investigatori “aggiornamento” che fa riferimento ad una nuova inchiesta, istruita a novembre 2020 dai sostituti procuratori Graziella Viscomi e Stefania Caldarelli. Non sono note le ipotesi di accusa per le quali la Procura sta procedendo, né il numero degli indagati, ma emerge che l’utenza telefonica di Marco Polimeni, presidente del Consiglio del Comune di Catanzaro è sotto intercettazione (o almeno lo era a dicembre 2020) e che si tratta di un diverso fascicolo di indagine, del tutto nuovo rispetto a quello oggetto dell’accordo corruttivo tra l’ ex consigliere regionale e i due consiglieri comunali all’epoca dei fatti, espressione del movimento di Parente, “Officine del Sud”, un patto che si sarebbe concretizzato nell’assunzione nelle strutture speciali della Regione rispettivamente del fratello e della compagna dei due consiglieri, senza alcuna selezione pubblica, con l’utilizzazione da parte di Parente di fondi pubblici per fini privati, ricevendo come contropartita il loro voto in un Consiglio comunale convocato di urgenza per l’approvazione della delibera numero 95 del 13 settembre 2018 con cui l’associazione interregionale “Vivere Insieme”, di cui Parente, secondo l’accusa è titolare e amministratore di fatto, ha ottenuto l’affidamento per il progetto di riqualificazione Catanzaro Sud, da periferia a nuova centralità, in aree ex piano di zona numero 5 denominato Corvo-Aranceto, per la costruzione di un complesso di attività di carattere sanitario e sportivo.  Questo nuovo atto viene comunque ricompreso nei faldoni dell’operazione Corvo, perché ci sono due conversazioni intercettate, risalenti al mese di dicembre 2020 che riguardano proprio quel famoso Consiglio comunale convocato di urgenza e dell’assunzione di Polimeni nella Elimax srls, di cui sarebbero soci i figli di Massimo Poggi.

“Ho la pec del ministero che mi obbliga a convocare il Consiglio”

“Ho la pec del ministero che mi obbliga a convocare il Consiglio”

Nella prima conversazione intercettata il presidente del Consiglio comunale riferisce all’amico di avere in possesso la pec del Ministero, che lo ha obbligato a convocare il consiglio entro il 15 (e lui lo ha convocato il 13 ndr) e dell’assunzione alla Elimax srls, che risale a: “quando non ero consigliere comunale. Ed è durata sei mesi, tornato consigliere comunale io perché non … te lo avevo già raccontato, non mi piaceva (…)”. E la conversazione continua parlando di Gettonopoli: “Se io non sono indagato in Gettonopoli … hanno le mie carte, hanno fatto le verifiche sui miei conti correnti. Mi hanno ecoscandagliato. La Procura ha scritto che la mia posizione è regolare. Il Fiorita di turno mi dirà ‘eh ma sei nella struttura di Baldo Esposito’, sfido te Nicola Fiorita pubblicamente a trovare una persona che abbia la stessa conoscenza che ho io degli enti locali a Catanzaro. Se si sceglie per merito… voglio dirti, Baldo aveva il merito in casa, a chi doveva prendere? Poi la domanda che contiene già in sé la risposta: “Non c’è scambio di voto? No, perché io ero già con Baldo e là rimango, non è che… E’ da dieci anni che sto nello stesso gruppo”.

“Devi uscire da questi contesti di merda”

I carabinieri riportano anche un’altra conversazione intercettata, questa volta tra Polimeni e una esponente di un movimento politico, che gli rinfaccia la fotografia “che si è fatto con Pisano quella mattina, ti volevo ammazzare… Quella lì, che ti ho chiamato e ti ho fatto la sceneggiata. Quella dove lui scrive “siamo pronti”. Il presidente del Consiglio le domanda a quando risale lo scatto e lei risponde: “quel giorno del Consiglio”.  Polimeni replica sostenendo risalga al giorno della Pq della metropolitana di superficie (…) me l’hai fatta togliere (la foto ndr) e l’ho tolta comunque, non mi ricordo quale consiglio comunale fosse” e lei ribatte : “guarda, ti arriva un cazzotto… non dire cazzate …era quel consiglio, quel consiglio, era esattamente quel consiglio. Veramente sono senza parole, come ti sei permesso alla tua età con le tue caratteristiche di consegnarti ad una politica stupida, fammi capire (…) Devi uscire fuori da questi contesti di merda”. Polimeni conclude: “ Eh lo so (…), pensano tutti che la pec non ci sia, io ce l’ho nelle mie mani la pec, mi competeva convocare il Consiglio perché me lo ha detto il ministro, punto”.

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