“Dal mese di maggio e dall’approvazione del Dl Rilancio, quello che stanziava 1.4 miliardi per il potenziamento degli ospedali e delle terapie intensive con ulteriori 606 milioni, sono ormai passati cinque mesi ed in Calabria restiamo, come sempre, all’anno zero. Anzi, superandoci, siamo arrivati a 6! Sono ad oggi 6 i posti letto in incremento delle terapie intensive, rispetto ai 134 previsti in aggiunta a quelli già presenti, per rispondere alla necessità sanitaria in tempo di pandemia Covid-19″. E’ quanto afferma, in una nota stampa, Alfredo Serrao, presidente dell’associazione “I Quartieri”.
Questo non è di certo un risultato che possa fare credere ai calabresi l’esistenza di una rete di assistenza pronta per eventuale ritorno della seconda ondata della pandemia. Di certo le responsabilità sono ampiamente diffuse fra le Regioni, il Ministero della Salute ed il Commissario per l’emergenza ed in questo quadro di incertezza la Regione Calabria non brilla per efficienza – non ha mai brillato – in compenso balla!”
Questo non è di certo un risultato che possa fare credere ai calabresi l’esistenza di una rete di assistenza pronta per eventuale ritorno della seconda ondata della pandemia. Di certo le responsabilità sono ampiamente diffuse fra le Regioni, il Ministero della Salute ed il Commissario per l’emergenza ed in questo quadro di incertezza la Regione Calabria non brilla per efficienza – non ha mai brillato – in compenso balla!”
Centro regionale Covid
La Calabria si conferma sempre come l’ultima regione per qualità del sistema sanitario, i famosi LEA, per cui non c’era molto da aspettarsi incrociando il Covid-19. Si spiega perché il centro regionale Covid previsto a Catanzaro è fermo al palo, si spiega perché non si riesca ad incrementare il dato dei tamponi, si spiega perché la sanità territoriale è incapace di incrociare il virus cercando di abbassare la curva del contagio. Eppure negli ultimi giorni si registra un incremento dei contagi sul territorio regionale, i cluster sono a macchia di leopardo, c’è il concreto rischio di nuove zone rosse, però la crisi della nostra sanità resta l’unico punto fermo nonostante la pandemia e soprattutto nonostante le regole che vengono imposte ai cittadini, quelle stesse regole che lette al contrario dovrebbero imporre al piani alti della Cittadella regionale la stessa attenzione e la stessa obbligatorietà.”
“La Santelli continua a ballare”
“Speriamo di non dover ritornare in Calabria a parlare del Covid-19 in termini tragici, di non parlare di categorie fragili – gli anziani – quelli che magari sono residenti nelle tante RSA dove, da sempre, nonostante i decreti del Presidente della Regione Calabria mai applicati, non si traccia periodicamente il virus e si accetta – abusando – di trattenerli reclusi per una manifesta incapacità di programmazione e di azione del sistema sanitario regionale. Speriamo di non dover vedere in Calabria i camion dell’Esercito per trasportare le eventuali salme del Covid-19, perché qui da noi, forse, neanche quelli basteranno…
I calabresi hanno legittimamente paura – conclude Serrao – quello che nei piani nobili della Cittadella regionale non si percepisce, tanto che la Presidente Santelli balla e continua a ballare al ritmo della tarantella, sarà forse questo un “nuovo linguaggio” per infondere certezze e fiducia ai calabresi. Noi lo speriamo, ma francamente i dubbi ed i risultati negativi restano, aspettando un nuovo lockdown… ballando la tarantella”.