“Abbiamo risolto tutti gli impedimenti che ostacolavano la consegna dei lavori per l’ospedale di Vibo Valentia. Questa la notizia: noi siamo pronti per consegnare i lavori, manca soltanto un passaggio che non riguarda la Regione ma la Procura della Repubblica, perché i lavori necessitano dell’utilizzo di Fosso Calzone che, allo stato, è ancora sotto sequestro da parte della Procura. E visto che la Provincia di Vibo non ha ancora ottemperato alle prescrizioni, abbiamo chiesto alla Procura di poter consentire almeno l’utilizzo in subordine al dissequestro: se la Procura consentisse l’utilizzo di Fosso Calzone, pur acquisendo, se lo ritiene, tutte le garanzie in ordine al futuro e allo smaltimento delle acque, noi siamo pronti per consegnare questi lavori”.
L’annuncio di Occhiuto nel Question time
L’annuncio di Occhiuto nel Question time
L’annuncio, nell’ennesimo sul punto, questa volta arriva direttamente dal presidente della Regione Calabria e commissario regionale della sanità Roberto Occhiuto. Ma, a differenza dei precedenti, l’eterna telenovela sull’opera pubblica attesa da quasi vent’anni, questa volta sembra sostanziarsi di elementi più concreti, tanto che il governatore ostenta una certa sicurezza. Offrendo riferimenti precisi.
Lo fa durante lo spazio dedicato al Question time nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, rispondendo ad un’interrogazione in materia sanitaria del consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti. “Ma sollecitazioni sulla questione mi sono arrivati da tutti i consiglieri del Vibonese, sia di maggioranza che d’opposizione”, spiega Occhiuto in premessa.
Tirata d’orecchie alla Provincia di Vibo
Quindi spiega: “abbiamo trovato un ospedale praticamente morto nel suo procedimento amministrativo ed è stato molto utile il lavoro svolto, oltre che dagli uffici regionali (cita l’ingegnere Gidaro, responsabile del procedimento) anche dagli alti livelli istituzionali come Prefettura e Procura”. Quindi parla di impedimenti “risolti” (l’ultimo in ordine di tempo riguardava l’approfondimento sul sito chiesto dall’Autorità di bacino) e di lavori “pronti per essere consegnati”. Al contempo chiama in causa la Procura cui la Regione si è appellata, a sentire Occhiuto, per concedere l’utilizzo di Fosso Calzone “in subordine dal suo dissequestro”, con una tiratina d’orecchie alla Provincia che non avrebbe ottemperato “alle prescrizioni”.
“Pronti a consegnare i lavori”
Se la Procura acconsentisse, conclude fiducioso, “noi siamo pronti a consegnare i lavori”. E dunque il cantiere potrebbe aprire. C’è da crederci? Il governatore in aula è sembrato convinto. Ma l’imprevisto, nella storia infinita del nuovo ospedale di Vibo, è sempre dietro l’angolo. (m. s.)