Obbligo vaccinale per over 50, sanzioni da 100 a 1.500 euro

Il microbiologo Crisanti: "La scelta del Governo è solo frutto del panico, un'autentica follia"
Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo al convegno "Amianto e Salute: priorità e prospettive nel trentennale del bando in Italia"

Il decreto che introduce l’obbligo di vaccino per gli over 50 prevede, per tutti coloro (lavoratori e non) che non saranno in regola con l’obbligo vaccinale a partire dal primo febbraio 2022, una sanzione di 100 euro una tantum. La sanzione sarà irrogata dall’Agenzia delle entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali.

L’obbligo di Green Pass rafforzato per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti di almeno 50 anni scatterà dal 15 febbraio 2022. Da quella data, gli stessi saranno tenuti a possedere ed esibire il Green Pass rafforzato all’accesso al luogo di lavoro, pertanto chi oggi non è ancora vaccinato dovrà effettuare la prima dose del vaccino entro il 31 gennaio per ottenere un Green Pass rafforzato valido a partire dal 15 febbraio. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi chiarendo le novità del decreto.

L’obbligo di Green Pass rafforzato per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti di almeno 50 anni scatterà dal 15 febbraio 2022. Da quella data, gli stessi saranno tenuti a possedere ed esibire il Green Pass rafforzato all’accesso al luogo di lavoro, pertanto chi oggi non è ancora vaccinato dovrà effettuare la prima dose del vaccino entro il 31 gennaio per ottenere un Green Pass rafforzato valido a partire dal 15 febbraio. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi chiarendo le novità del decreto.

Lavoratori over 50

Per i lavoratori pubblici e privati e i liberi professionisti non vaccinati, soggetti all’obbligo di possedere un Green Pass rafforzato dal 15 febbraio 2022, è prevista inoltre una sanzione da 600 a 1.500 euro nel caso di accesso ai luoghi di lavoro in violazione dell’obbligo. Come già avviene per i lavoratori sprovvisti di Green Pass, anche i lavoratori ultra-cinquantenni che dal 15 febbraio 2022 saranno sprovvisti di Green Pass rafforzato al momento dell’accesso al luogo di lavoro saranno considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro ma senza diritto alla retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati.

Utenti uffici e servizi

Per le persone che accedono senza Green Pass ai servizi e alle attività in cui è obbligatorio averlo, è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. La stessa sanzione si applica al soggetto tenuto a controllare il possesso del Green Pass se omette il controllo. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi ricordando che il nuovo decreto Covid dal 20 gennaio prevede l’obbligo di green pass almeno base dal 20 gennaio per l’accesso alle attività che offrono servizi alla persona e dal 1 febbraio (o altra data, nel caso sia previsto dal Dpcm attuativo) per uffici pubblici poste, banche e attività commerciali (salvo quelle per esigenze essenziali).

L’obbligo di vaccino per gli over 50 sarà valido da subito, poiché le norme che lo prevedono entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione del decreto-legge nella Gazzetta Ufficiale, ed è attualmente previsto fino al 15 giugno 2022. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi, ricordando che è previsto che la vaccinazione possa essere omessa o differita in presenza di specifiche condizioni cliniche che rendano la vaccinazione stessa non indicata.

Tali condizioni, si precisa, dovranno essere attestate dal medico di medicina generale e poi valutate dall’azienda sanitaria territorialmente competente che, nel caso in cui concordi con la valutazione del medico di medicina generale, rilascerà una certificazione di esenzione alla vaccinazione anti SARS-CoV-2 nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia. L’infezione da SARS-CoV-2 determina il differimento della vaccinazione fino alla prima data utile per la vaccinazione stessa, così come previsto dalle circolari del Ministero della salute.

Le polemiche

“Siamo all’improvvisazione. L’obbligo vaccinale agli over 50 non si può imporre senza una revisione del consenso informato”. Il noto microbiologo, Andrea Crisanti, attacca duramente la scelta del Governo. L’introduzione dell’obbligo si porta dietro un problema di carattere giuridico, “perché lo si fa per impedire la malattia, ma non per limitare la trasmissione. Questo diventa un obbligo terapeutico, è una novità assoluta nella sanità pubblica. La scelta del Governo sembra solo frutto del panico. E’ un’autentica follia”, conclude il microbiologo.

Una posizione ripresa anche dal Codacons che sostiene che chi si sottopone alla somministrazione del farmaco debba firmare dei moduli per il consenso informato differenti da quelli attuali. Secondo il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, “il consenso deve essere modificato con urgenza, pena una raffica di ricorsi in Tribunale contro lo Stato Italiano”.

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