Olimpo, estorsione ai danni di un imprenditore vibonese: indagato passa dal carcere ai domiciliari

La Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio l'ordinanza del gip che aveva disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere
società lametino

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, in sede di rinvio della Corte di Cassazione, ha parzialmente accolto il ricorso presentato dagli avvocati Michelangelo Miceli e Giovanni Vecchio disponendo la scarcerazione di Francesco Gargano, 28 anni di Parghelia, coinvolto nell’operazione “Olimpo” condotta dalla Squadra Mobile di Vibo sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I giudici hanno ordinato l’immediata liberazione disponendo nei suoi confronti la sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari.

L’ipotesi accusatoria

L’ipotesi accusatoria

Nello scorso mese di maggio, Francesco Gargano aveva ottenuto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza emessa dal gip da parte della Corte di Cassazione alla quale si erano rivolti i suoi avvocati. Il 28enne di Parghelia era stato arrestato e portato in carcere con l’accusa di estorsione aggravata (contestata in concorso con altri quattro indagati) in danno dell’imprenditore vibonese titolare di diverse attività nel settore dei monopoli di Stato e della distribuzione alimentare. In particolare, Francesco Gargano sarebbe stato tra i soggetti che, in un’occasione, avrebbero recuperato parte delle somme consegnate a titolo estorsivo dalla vittima.

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