Torna in libertà Vincenzo Calafati, 51 anni di Vibo Valentia, imprenditore attivo nel settore turistico, arrestato e finito in carcere nell’ambito dell’operazione “Olimpo“, condotta dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La Corte di Cassazione ha infatti accolto l’istanza presentata dagli avvocati Giovanni Vecchio e Pasqualino Patanè annullando senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro che aveva confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti dell’imprenditore vibonese.
Le accuse mosse dalla Dda di Catanzaro
Le accuse mosse dalla Dda di Catanzaro
Calafati è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perché, nella sua qualità di imprenditore attivo nel settore dell’incoming, avrebbe favorito l’infiltrazione delle cosche in iniziative e progetti nel settore turistico-alberghiero. La Direzione distrettuale antimafia gli contesta anche due estorsioni e il reato di traffico d’influenze illecite tutti aggravati dalla finalità di agevolazione mafiosa. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva integralmente confermato l’ordinanza di custodia cautelare. L’indagato lascia il carcere dove era detenuto dallo scorso mese di gennaio. Risponderà a piede libero delle accuse che gli vengono mosse.
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