Oltre mille mascherine e seimila capi di abbigliamento sequestrati a Lamezia Terme

La merce proveniva dalla Cina e veniva venduta priva dei dati identificativi, quali il “copyright” (©) e/o il “trademark” ( ™ )

Erano pronti per la vendita i circa 6.000 capi di abbigliamento sequestrati, nei giorni scorsi, dai finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, perché recanti marchi contraffatti di note griffes di moda. I Baschi Verdi del Gruppo di Lamezia Terme, nell’ambito di mirati servizi svolti nel comprensorio lametino, orientati al contrasto degli illeciti in materia di contraffazione e sicurezza prodotti, hanno sottoposto a sequestro circa 6.000 capi di abbigliamento per bambini per la stagione estiva e relativi accessori, oltre a 400 mascherine di comunità e 900 dispositivi di protezione individuali (mascherine chirurgiche). Due le attività commerciali di Lamezia Terme controllate dalle Fiamme Gialle lametine: un centro commerciale di vendita all’ingrosso e un negozio al dettaglio, gestiti da imprenditori di origine cinese, che si erano riforniti di ingenti quantitativi di articoli per la successiva distribuzione sul territorio calabrese. I titolari degli esercizi commerciali non erano provvisti della documentazione contabile che giustificasse la provenienza della merce.

La merce sequestrata

La merce sequestrata

I prodotti sequestrati, come appurato dalle investigazioni, provenivano direttamente dalla Cina e venivano venduti, in Italia, privi dei dati identificativi, quali il “copyright” (©) e/o il “trademark” ( ™ ), che consentono di individuare un prodotto originale, realizzato dall’azienda detentrice dei diritti. I prodotti contraffatti, a marchio “”Nike, “Adidas”, “Disney”, “Marvel”, “Fortnite”, “Gucci”, “Fendi”, “Dior”, sono stati sottoposti a sequestro penale, con contestuale denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme dei titolari degli esercizi commerciali per i reati di contraffazione e ricettazione. Sono in corso gli opportuni approfondimenti di natura fiscale. L’operazione di servizio si colloca nell’ambito dei piani di intervento disposti dal Comando Provinciale di Catanzaro nel settore della tutela del mercato dei beni e dei servizi a tutela dell’economia legale, finalizzati a preservare il mercato dalla diffusione di prodotti non genuini e insicuri che sottraggono anche opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

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