di Mirko Monterosso – “E’ stata un po’ male in viaggio e ora è protetta. C’è anche la sorellina. Lei non ha più paura di niente, dice di essere contenta di stare con noi”. Queste le toccanti parole di una madre ucraina appena arrivata con un autobus in Calabria, insieme alla figlia. La donna – esausta a causa della lunga tratta – è tra le 54 persone portate in salvo da Domenico Vitale, dopo oltre un giorno e mezzo di viaggio, dalla Polonia a Catanzaro. Quasi la metà, si tratta soprattutto di donne con bimbi, saranno accolti dall’istituto Salesiano a Soverato. L’amministrazione comunale ha immediatamente offerto disponibilità al catanzarese Vitale, da anni residente all’estero.
L’impresa di Domenico
L’impresa di Domenico
L’imprenditore parla con naturalezza di ciò che lo ha spinto nella sua missione in Polonia, al confine con l’Ucraina, da oltre tre settimane terra di conflitto. “Sono arrivato fino a lì – dichiara Domenico al Tgr Calabria – semplicemente perché volevo dare una mano. Guardando il telegiornale mi sembrava giusto e doveroso dare una mano a chi pare abbia bisogno di ricevere un aiutino”. L’uomo non accetta appellativi di nessun genere, tanto meno di essere chiamato eroe: “Gli eroi – dice – sono i bambini che sopravvivono a questo orrore, le madri che lasciano i figli a combattere, gli uomini che si separano dalle famiglie senza che questo ne scalfisca la speranza o l’orgoglio. C’è la dignità del futuro e del loro passato”, continua. “Io penso che sappiano che la loro vita ritornerà e vogliono viverla qui con dignità. Non vogliono ricevere assistenza e sperano di trovare lavoro. Mi auguro — conclude l’imprenditore catanzarese – che i bimbi non abbiano traumi per il resto della loro vita”.