Il gip del Tribunale di Catanzaro Piero Carè ha convalidato l’arresto del pakistano reo-confesso accusato di aver ucciso a colpi di zappa Giuseppe Sestito e ferito altre persone nel centro ippico Valle dei Mulini di Catanzaro giovedì scorso. Nei confronti del 28enne è stata applicata la custodia cautelare in carcere le cui porte si apriranno appena verrà dimesso dall’ospedale “Pugliese-Ciaccio” dove si trova ricoverato per via delle ferite riportate nella colluttazione (trauma cranico e frattura al braccio). La stessa udienza di convalida si è tenuta nel nosocomio catanzarese dove la scorsa settimana il pakistano è stato interrogato dal sostituto procuratore Irene Crea che coordina le indagini portate avanti dagli investigatori della Compagnia dei carabinieri di Catanzaro, a lavoro per fare piena luce su quanto avvenuto. Omicidio, tentato omicidio e lesioni personali sono le accuse contestate al giovane che nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinnanzi al gip ha confermato la sua versione già riferita al pm nelle ore immediatamente successive alla folle aggressione. Il pakistano ha ammesso le proprie responsabilità per le quali era stato arrestato in flagranza di reato già giovedì scorso.
Il giallo del movente e l’autopsia
Il giallo del movente e l’autopsia
La vicenda è tuttavia molto più complessa e la versione fornita dall’indagato è al vaglio degli inquirenti che puntano adesso a incastonare nel puzzle i vari tasselli mancanti nel tentativo di chiarire ogni aspetto della storia a iniziare dal movente. Cosa ha armato la mano dell’uomo mandandolo in escandescenza? Agli atti sono finite le dichiarazioni fornite dalle numerose persone presenti quella tragica mattina a Valle dei Mulini. Testimonianze raccolte dai carabinieri e incrociate con quanto sostenuto dal pakistano per un riscontro il più possibile oggettivo sulla dinamica dei fatti. Nuovi elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dall’autopsia che verrà effettuata sul corpo di Giuseppe Sestito, noto a tutti come Pippo, nelle prossime ore. La Procura ha disposto infatti l’esame autoptico e nella giornata di domani verrà conferito l’incarico. Secondo una prima ricostruzione, a scatenare la follia del pakistano, che all’interno del maneggio ricopre il ruolo di stalliere, sarebbero stati una serie di insulti a lui rivolti. Epiteti offensivi – per gli investigatori – che avrebbero mandato in escandescenza lo stalliere il quale, armato di una zappa, ha iniziato ad aggredire chi era presente nella struttura.
Sospeso tra la vita e la morte
A precedere la lite sfociata nel sangue ci sarebbe stata una discussione con i toni che si sono surriscaldati sempre di più. Dalle parole si è poi passati ai fatti e l’ira del cittadino pakistano si è trasformata in follia. Ad avere la peggio Giuseppe Sestito, al posto sbagliato nel momento sbagliato, colpito più volte alla testa, al torace e ridotto in fin di vita. All’ospedale Pugliese di Catanzaro è arrivato in condizioni disperate precipitando in un coma irreversibile che lo ha condotto alla morte. L’altra persona ferita si trova attualmente ricoverata nel reparto di Rianimazione in condizioni stazionarie. E’ in coma, in prognosi riservata, appeso sempre tra la vita e la morte. (mi.fa.)
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